Uno screenshot di WhatsApp può essere una prova? Sì, ma puoi disconoscerlo. Richiedi una consulenza all’agenzia IDFOX Investigazioni Private dal 1991. Tel.02344223

Scopri come fare, cosa dire e cosa succede dopo. Guida completa!

Nel mondo digitale di oggi, le conversazioni su WhatsApp e sui social network sono all’ordine del giorno e, sempre più spesso, diventano prove chiave nei processi giudiziari. Ma cosa succede se la tua controparte presenta uno screenshot che sembra inchiodarti, ma nutri dei seri dubbi sulla sua autenticità? Puoi contestarlo? Certamente, perché si tratta di una riproduzione digitale che potrebbe essere stata modificata o manipolata. Tuttavia, dimostrarne l’inaffidabilità non è così semplice né immediato come potrebbe apparire. Cerchiamo allora di comprendere come fare il disconoscimento dello screenshot di una chat su WhatsApp o di qualsiasi altro documento informatico.

In questa guida, ti spiegheremo passo dopo passo come contestare l’autenticità di uno screenshot di WhatsApp (o di qualsiasi altra schermata), cosa dice la legge, e come i giudici valutano queste prove. Scoprirai che il disconoscimento non è una semplice formalità, ma richiede argomentazioni precise e tempestive. Ti forniremo esempi pratici e chiariremo il ruolo del giudice in queste situazioni, per darti tutti gli strumenti necessari per difendere i tuoi diritti.

Indice

* Uno screenshot di WhatsApp può essere usato come prova in tribunale?

* Cosa significa “disconoscere” uno screenshot?

* Cosa posso contestare in uno screenshot?

* Cosa succede dopo che ho disconosciuto lo screenshot?

* Quali sono gli errori più comuni da evitare nel disconoscimento?

Uno screenshot di WhatsApp può essere usato come prova in tribunale?

La giurisprudenza ha stabilito che gli screenshot di WhatsApp, così come altre schermate del computer o del telefono (ad esempio i post su un social network), sono equiparati alle “riproduzioni meccaniche” di cui parla l’articolo 2712 del Codice Civile.

Questa norma, in breve, dice che le riproduzioni meccaniche (fotografie, registrazioni, screenshot, riprese video, ecc.) fanno «piena prova» dei fatti che rappresentano, a meno che la persona contro cui sono presentate ne contesti la veridicità.

In pratica, l’avversario contro cui viene prodotto lo screenshot deve affermare che la schermata a video è falsa, inattendibile, manipolata o riferita a fatti diversi da quelli per cui è causa.

Approfondiamo meglio questi concetti in termini pratici.

Cosa significa “disconoscere” uno screenshot?

Disconoscere uno screenshot non vuol dire opporsi genericamente alla sua produzione. Non basta, cioè, una mera formula di stile. Significa piuttosto contestare formalmente che lo screenshot corrisponda alla realtà.

In altre parole, stai dicendo al giudice: «Questo screenshot non è vero, è stato modificato, è incompleto, o non rappresenta correttamente la conversazione originale». E se affermi questo devi anche indicare i motivi.

Ma allora come si fa a disconoscere uno screenshot? Basta dire “Non è vero”? No, non basta. Il disconoscimento deve essere fatto in modo molto preciso. Deve essere:

* chiaro: devi dire esplicitamente che stai disconoscendo lo screenshot;

* circostanziato: devi spiegare perché stai disconoscendo lo screenshot. Quali sono gli elementi che non ti convincono? Devi illustrarli;

* esplicito: non puoi usare formule generiche o di stile (del tipo: “mi oppongo alla produzione avversaria”). Devi essere specifico;

* tempestivo: devi farlo subito, nel primo atto difensivo utile (cioè, appena possibile nel corso del processo: in genere, nelle cause civili, ciò avviene nella fase dedicata alle contestazioni ed eccezioni sulle prove fornite dalla parte avversaria);

* supportato da elementi concreti: non basta una contestazione generica, servono indizi o prove che sostengano le ragioni del tuo disconoscimento.

Esempio di disconoscimento inefficace: «Contesto genericamente lo screenshot perché non è vero».

Esempio di disconoscimento inefficace: «Contesto lo screenshot perché potrebbe essere stato photoshoppato».

Esempio di disconoscimento efficace: «Disconosco questo screenshot perché, come si può vedere dal confronto con il mio telefono, la conversazione originale è stata tagliata. Mancano dei messaggi importanti che cambiano completamente il senso del discorso. Allego la conversazione completa per dimostrarlo».

Esempio di disconoscimento efficace: «La conversazione in cui ammetto il mio debito è vera ma si riferisce a un precedente contratto, di cui esibisco la fattura, quindi non prova nulla sui fatti che costituiscono l’oggetto di questa causa».

Cosa posso contestare in uno screenshot?

Puoi contestare diversi aspetti di uno screenshot come, ad esempio:

* la data o l’ora: lo screenshot potrebbe essere stato modificato per far sembrare che la conversazione sia avvenuta in un momento diverso;

* il mittente o il destinatario: potrebbe essere stato falsificato il nome o il numero di telefono di chi ha inviato o ricevuto i messaggi;

* il contenuto dei messaggi: potrebbero essere state aggiunte, tolte o modificate delle parole;

* la completezza della conversazione: potrebbero essere stati omessi dei messaggi importanti, per dare un’impressione distorta del dialogo.

Per avvalorare la tua tesi puoi presentare una copia forense del tuo cellulare in cui un perito “trascrive” il contenuto della chat e la avvalora con la propria firma. In alternativa puoi presentare un altro screenshot diverso da quello depositato dal tuo avversario.

Cosa succede dopo che ho disconosciuto lo screenshot?

Il tuo disconoscimento non fa “sparire” automaticamente lo screenshot dalle prove a tuo carico. A differenza di quanto accade con le scritture private (come un contratto firmato a mano), il giudice può comunque decidere di tenere in considerazione lo screenshot secondo il suo «prudente apprezzamento» [1].

In particolare, il giudice può:

* valutare l’attendibilità dello screenshot: esaminerà attentamente lo screenshot, il tuo disconoscimento, e tutte le altre prove presentate nel processo;

* decidere se lo screenshot è vero o falso: se il giudice ritiene che il tuo disconoscimento sia fondato, non terrà conto dello screenshot. Ma se ritiene che lo screenshot sia attendibile, può usarlo come prova;

* usare altre prove per capire se lo screenshot è vero: il giudice può confrontare lo screenshot con altre prove, come testimonianze, documenti, o anche “presunzioni” (cioè, ragionamenti logici basati su altri fatti provati).

Se hai disconosciuto uno screenshot perché sostieni che sia stato modificato, il giudice potrebbe chiedere una perizia tecnica sul tuo telefono, o su quello dell’altra parte processuale, per verificare se ci sono tracce di manipolazione.

Quali sono gli errori più comuni da evitare nel disconoscimento?

Ecco alcuni errori da non compiere se intendi contestare uno screenshot:

* essere troppo generici: non limitarti a dire “Contesto lo screenshot”. Spiega perché lo contesti;

* non portare prove a sostegno della tua tesi secondo cui lo screenshot non è genuino;

* disconoscere senza una ragione valida: il disconoscimento è un atto serio. Non farlo se non hai validi motivi per dubitare dell’autenticità dello screenshot.

Cass. Civ., Sez. 6, N. 5778 del 27-02-2019; Cass. Civ., Sez. 2, N. 5141 del 21-02-2019; Cass. Civ., Sez. 5, N. 16758 del 14-06-2021; Cass. Civ., Sez. 5, N. 25139 del 10-11-2020; Cass. Civ., Sez. 3, N. 15507 del 16-05-2022][Cass. Civ., Sez. 1, N. 2607 del 29-01-2024.