Quanto chiede un investigatore privato?

In genere, la tariffa oraria  praticata dall’Agenzia IDFOX Investigazioni Private dal 1991,  si aggira tra i 40€ e i 120€ h e possono variare in base all’esperienza del detective o in base al tipo di mansione che deve svolgere.  In ogni caso, i prezzi non sono comprensivi di iva e eventuali spese extra.

 

Cosa può fare un detective privato per raccogliere prove utili al proprio cliente? Quali sono le tariffe orarie medie applicate?

Affidarsi a un’agenzia investigativa come IDFOX Investigazioni Private dal 1991, spesso significa vincere la causa. Gli investigatori, infatti, grazie alla costanza e all’utilizzo di determinati strumenti, riescono a ottenere informazioni che, altrimenti, sarebbero precluse. Si pensi, ad esempio, alla donna che si affida a un investigatore per scoprire se il marito la tradisce, oppure al datore che incarica un detective privato affinché verifichi se il dipendente è effettivamente in malattia oppure si sta dedicando a una seconda attività.

Per lo svolgimento di tali compiti occorre ovviamente corrispondere un onorario. A differenza degli avvocati, infatti, il gratuito patrocinio per gli investigatori privati è ammesso solo nei processi penali, quando occorre svolgere attività di investigazione difensiva. Quanto chiede un investigatore privato? Approfondiamo l’argomento.

Indice

* Cosa fa l’investigatore privato?

* L’investigatore è un pubblico ufficiale?

* Perché conferire incarico a un investigatore privato?

* Cosa può fare un detective privato?

* Quanto costa un investigatore privato?

Cosa fa l’investigatore privato? Dell’agenzia investigativa come IDFOX Investigazioni Private dal 1991.

L’investigatore è il professionista che , munito di regolare licenza prefettizia, si occupa di compiere indagini per conto di privati.

L’investigatore raccoglie prove che possono essere utilizzate in giudizio per far valere le proprie ragioni, come ad esempio le foto che ritraggono il marito tra le braccia di un’altra donna, il filmato che immortala il dipendente mentre è in vacanza anziché in malattia, ecc.

L’investigatore è un pubblico ufficiale?

È bene precisare che l’investigatore, nonostante la licenza del prefetto, non è un pubblico ufficiale né un poliziotto.

Ciò significa che il detective privato non può pretendere di compiere gli atti tipici riservati alle forze dell’ordine, come ad esempio perquisizioni, ispezioni, intercettazioni, ecc.

L’investigatore esegue il proprio incarico nei limiti di ciò che è consentito fare a un normale cittadino.

Perché conferire incarico a un investigatore privato?

Giunti a questo punto, si potrebbe pensare che sia inutile incaricare un investigatore privato, atteso che, nell’esercizio del suo mestiere, non può compiere attività diverse da quelle che potrebbe realizzare qualunque altra persona.

Non è così. L’investigatore, sebbene sottoposto ai consueti limiti legali, si avvale di tecniche, strumenti ed esperienza che non sono comuni a tutti e che, non a caso, fanno di lui un professionista.

Basti solo pensare alle ore di ricerche che l’investigatore impiega per reperire documenti, per realizzare foto e raccogliere informazioni.

L’investigatore potrebbe pedinare per ore una persona o avvalersi di sistemi di rilevamento (come il gps) che solitamente sono estranei al comune cittadino.

A voler tacere delle agenzie investigative che si avvalgono di più persone presenti sull’intero territorio nazionale.

Cosa può fare un detective privato? Dell’agenzia investigativa come IDFOX Investigazioni Private dal 1991.

 

Sempre nei limiti della legge, per espletare il proprio incarico l’investigatore privato può:

* seguire le persone per vedere dove vanno e/o chi frequentano;

* registrare conversazioni, anche per telefono, purché in sua presenza (altrimenti si tratterebbe di un’intercettazione illegale);

* scattare foto e fare filmati, purché in luoghi pubblici;

* reperire notizie utili da informatori di fiducia;

* accedere a documentazione pubblica, ad esempio a quella contenuta nei registri comunali;

* “bonificare” i dispositivi elettronici del cliente, eliminando eventuali software spia da cellulari, computer, ecc.;

* fornire una relazione scritta dell’attività compiuta;

* testimoniare nel processo a favore di chi gli ha conferito incarico.

Quanto costa un investigatore privato?

L’investigatore è un professionista come qualsiasi altro; ciò significa che è libero di chiedere il compenso che ritiene più consono per i servizi offerti alla clientela.

Da un punto di vista giuridico, il rapporto tra investigatore e assistito è quello di mandato, esattamente come avviene quando si conferisce incarico ad altri professionisti, come avvocati, ingegneri, architetti, ecc.

Solitamente, il costo è proporzionato alle ore di lavoro effettivamente svolto. Pertanto, maggiore è l’impegno profuso più elevato sarà il compenso.

Le tariffe orarie variano da investigatore a investigatore: in media, il costo è di circa 50 euro all’ora.

Oltre alla durata dell’investigazione, sul compenso finale influiscono anche il numero di detective coinvolti (quando si tratta di un’agenzia) e gli strumenti impiegati per ottenere il risultato voluto dal cliente.

Attività investigative particolarmente complesse possono giungere a costare anche 5mila euro.

Ovviamente, tali costi andranno debitamente specificati all’interno del contratto con cui si conferisce il mandato.

È ugualmente diritto del cliente monitorare l’attività dell’investigatore, chiedendo a quali risultati le indagini hanno condotto.

Infine, è diritto del cliente revocare il mandato in qualsiasi momento, ovviamente corrispondendo all’investigatore l’onorario maturato fino al momento della rimozione.

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CHI SIAMO

Il titolare Agenzia investigativa IDFOX Investigazioni, Max Maiellaro, con oltre 30 anni di esperienze investigative maturate nella Polizia di Stato, già  diretto collaboratore del Conte Corrado AGUSTA, ex Presidente dell’omonimo Gruppo AGUSTA SpA, è stato inoltre responsabile dei servizi di sicurezza di una  multinazionale, nonché presso vari gruppi operanti in svariati settori quale metalmeccanici, chimica, oreficeria, tessile,  alta moda, elettronica e grande distribuzione, ha sempre risolto brillantemente ogni problematica investigativa connessa a:  infedeltà aziendale, ai beni, dai marchi e brevetti dalla concorrenza sleale e alla difesa intellettuale dei progetti, violazione del patto di non concorrenza, protezione know-how ed alla tutela delle persone e della famiglia, nonché referente abituale di  imprenditori, manager, multinazionali e studi Legali su tutto il territorio Italiano ed anche Estero.

 

Il team dell’Agenzia Agenzia investigativa IDFOX, formato da ex appartenenti delle Forze di Polizia, utilizza tutte le opportune tecniche nell’attività di intelligence, ricercando mezzi e sistemi sempre all’avanguardia.

Tutti i nostri servizi sono documentati con relazioni tecniche corredate di foto, filmati e documenti validi per uso Legale.
IDFOX ® srl è GARANZIA DI PROFESSIONALITA’ RISERVATEZZA E RISULTATI GARANTITI!

 

 

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Investigazioni private: cosa prevede la legge

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Cosa può fare, e cosa non può fare, il detective; come si diventa investigatori privati, quali requisiti occorrono e quali controlli ci sono sulle loro attività.

Le investigazioni private sono sempre più diffuse in Italia: basti a pensare ai detective messi alle costole delle mogli dai mariti gelosi che cercano le prove del tradimento, o ai pedinamenti disposti dal datore di lavoro nei confronti dei dipendenti sospettati di infedeltà aziendale o altri comportamenti scorretti, come le assenze illecite mascherate da malattie o da permessi ai sensi della legge 104. Inoltre questi professionisti possono essere incaricati dagli avvocati di svolgere penetranti indagini difensive, che potranno essere utilizzate a favore degli imputati nei processi penali.

Si tratta, quindi, di un settore molto delicato per la privacy e altri diritti fondamentali, come la libertà di movimento e la segretezza delle comunicazioni. È bene, quindi, sapere cosa prevede la legge in materia di investigazioni private.

Indice

* Chi può fare l’investigatore privato?

* Che titolo di studio serve per diventare investigatore privato?

* Cosa rischia l’investigatore privato abusivo?

* Cosa può fare l’investigatore privato?

* Cosa non può fare l’investigatore privato?

Chi può fare l’investigatore privato?

Il Testo Unico di Pubblica Sicurezza [1] dispone che: «Senza licenza del prefetto è vietato ad enti o privati di prestare opere di vigilanza o custodia di proprietà mobiliari od immobiliari e di eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati».

Quindi per diventare investigatori privati è necessario ottenere un’apposita licenza rilasciata dal Prefetto del luogo di residenza del richiedente (che sarà valida sull’intero territorio nazionale) ed essere in possesso di determinati requisiti personali e tecnico-professionali, a partire dalla cittadinanza italiana, o di un altro Stato dell’Unione Europea, e dall’assenza di condanne penali per delitti non colposi, che sono comuni a tutte le categorie di investigatori (titolari, dipendenti o commerciali).

L’investigatore autorizzato autorizzato a svolgere le indagini difensive nell’ambito di procedimenti penali [2], che servono per individuare elementi di prova a favore dell’indagato o dell’imputato, necessita di un requisito ulteriore: deve essere munito dell’autorizzazione prefettizia, rilasciata a coloro che sono già investigatori privati in ambito civile ed hanno «maturato una specifica esperienza professionale che garantisca il corretto esercizio dell’attività» [3].

Che titolo di studio serve per diventare investigatore privato?

Quanto ai titoli di studio necessari per diventare investigatore privato con la qualifica di «titolare di istituto», cioè di un’agenzia investigativa, occorre aver conseguito una laurea in giurisprudenza, economia, scienze politiche, psicologia con indirizzo forense, criminologia o scienza dell’investigazione, aver compiuto un triennio di praticantato e aver frequentato corsi di perfezionamento organizzati da Enti autorizzati dal ministero dell’Interno, oppure aver svolto attività di indagine nei reparti investigativi delle forze di Polizia.

Per fare l’investigatore privato dipendente, invece, ferma restando la necessità della licenza prefettizia, basta un qualsiasi diploma di scuola media superiore, più tre anni di pratica compiuta come collaboratore presso un investigatore titolare di istituto autorizzato da almeno cinque anni, e la partecipazione ai corsi di perfezionamento ovvero la pregressa esperienza investigativa in una forza di Polizia.

Cosa rischia l’investigatore privato abusivo?

Chi fa l’investigatore privato senza essere in possesso della licenza e dei suddetti requisiti incorre in una contravvenzione specifica prevista dal Testo Unico di Pubblica Sicurezza [4], punita con l’arresto fino a due anni e con l’ammenda da 206 a 619 euro; inoltre può commettere il reato di esercizio abusivo della professione, oltre a tutti quelli ravvisabili nei comportamenti concreti, come la violazione della privacy e lo stalking (atti persecutori).

Cosa può fare l’investigatore privato?

Un decreto del ministero dell’Interno [5] contiene la classificazione delle attività consentite all’investigatore privato, che sono le seguenti:

* indagini in ambito privato, volte alla ricerca ed alla individuazione di informazioni richieste dal privato cittadino, anche per la tutela di un diritto in sede giudiziaria, che possono riguardare, tra l’altro, gli ambiti familiare (ad esempio, l’acquisizione di prove per l’affidamento dei minori), matrimoniale (come la dimostrazione dell’infedeltà coniugale), patrimoniale (ad esempio, il recupero dei crediti e il rintraccio dei debitori) e la ricerca di persone scomparse;

* indagini in ambito aziendale, richieste dal titolare d’azienda o dal legale rappresentante o da enti giuridici pubblici e privati, volte a risolvere questioni afferenti l’attività aziendale, anche per la tutela di un diritto in sede giudiziaria, che possono riguardare, tra l’altro: azioni illecite da parte del prestatore di lavoro, infedeltà professionale, tutela del patrimonio scientifico e tecnologico, tutela di marchi e brevetti, concorrenza sleale, contraffazione di prodotti;

* indagini in ambito commerciale, richieste dal titolare dell’esercizio commerciale ovvero dal legale rappresentante o da procuratori appositamente delegati, per individuare e accertare le cause che determinano, anche a livello contabile, gli ammanchi e le differenze inventariali nel settore commerciale;

* indagini in ambito assicurativo, richiesti da privati o da società di assicurazioni, anche per la tutela di un diritto in sede giudiziaria, in materia di: dinamica dei sinistri, responsabilità  professionale, risarcimenti sul lavoro, contrasto dei tentativi di frode in danno delle società di assicurazioni;

* indagini difensive, volte all’individuazione di elementi probatori da far valere nell’ambito del processo penale, alle quali abbiamo accennato sopra parlando dei requisiti necessari;

* indagini speciali, consistenti in attività previste da decreti ministeriali o da leggi speciali e caratterizzate dalla presenza stabile di personale dipendente presso i locali del committente.

Cosa non può fare l’investigatore privato?

Anche nell’ambito delle suddette attività autorizzate, l’investigatore privato soggiace a tutti i limiti posti dalla legge a tutela della riservatezza delle persone, dei loro dati e delle loro comunicazioni: pertanto non potrà:

* intercettare comunicazioni telefoniche o telematiche (ad esempio, un flusso di messaggi su WhatsApp);

* registrare conversazioni se non è personalmente presente al dialogo con i partecipanti;

* entrare in luoghi di privata dimora, o effettuare in essi, dall’esterno, riprese audio e video;

* accedere a dati sensibili e coperti dalla privacy, come quelli dei conti correnti bancari o postali.

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[1] Art. 134 TULPS.

[2] Art. 327 bis Cod. proc. pen.

[3] Art. 222 Disp. att. Cod. proc. pen

[4] Art. 140 TULPS.

[5] Art. 5 D.M. n. 269/2010.

Fonte internet