Quando si può contestare una donazione e quanti anni devono passare affinché diventi definitiva.IDFOX Agenzia Investigativa Milano

Come evitare che una donazione venga impugnata?

Quando si può contestare una donazione e quanti anni devono passare affinché diventi definitiva.

La donazione è un atto irrevocabile da parte del donante (salvo sopravvenienza di figli e ingratitudine del donatario). Ciò però non esclude che eventuali terzi possano contestarla. Lo stesso donante potrebbe farlo se la donazione non è avvenuta nel rispetto delle forme previste dalla legge. In questo breve e schematico articolo vedremo come evitare che una donazione venga impugnata. Per farlo dovremo innanzitutto comprendere chi e quando può contestare una donazione e quali sono i tempi entro cui ciò può avvenire. All’esito comprenderemo anche dopo quanti anni una donazione diventa definitiva. Ma procediamo con ordine.

 

 

Indice

* Quando la donazione è nulla?

* Quando la donazione è annullabile?

* Quando la donazione può essere revocata?

* Quando la donazione può essere contestata dagli eredi?

* Quando la donazione diventa definitiva?

* Come evitare che una donazione venta contestata?

Quando la donazione è nulla?

La donazione è nulla, e può essere impugnata da chiunque, senza limiti di tempo, quando è di non modico valore e non avviene dinanzi al notaio e alla presenza di due testimoni.

Quando la donazione è annullabile?

La donazione può essere impugnata solo dal donante quando è frutto di un errore scusabile, di una violenzafisica o psicologica, di un inganno (il cosiddetto “dolo”) da parte del donatario.

 

 

È annullabile altresì la donazione fatta da un soggetto che, al momento della donazione, era incapace di intendere e volere, per un vizio grave della mente (transitorio o definitivo) che non gli ha consentito di comprendere le conseguenze della sua azione.

L’azione deve essere intrapresa entro cinque anni da quando ci si è accorti della causa di annullabilità.

Quando la donazione può essere revocata?

Se una persona, attraverso una o più donazioni, si spoglia dei propri beni allo scopo di impedire ai suoi creditori di soddisfarsi, tali atti sono revocabili entro cinque anni. È la cosiddetta azione revocatoria.

La revocatoria può essere esercitata solo se il creditore dimostra che, all’esito della donazione, non ci sono altri beni del debitore che si possano pignorare con facilità e con buon esito.

Quando la donazione può essere contestata dagli eredi?

Ultimo caso in cui è possibile contestare una donazione è quando questa va a ledere le cosiddette quote di legittima. Per comprendere meglio la questione dobbiamo fare un passo indietro.

Ciascuno di noi è tenuto a lasciare una parte del proprio patrimonio al proprio coniuge (purché non abbia già divorziato), ai figli o, in assenza dei figli, ai genitori. Tali soggetti si chiamano “eredi legittimari” e la quota ad essi riservata si chiama “legittima”.

Se la quota di legittima di uno degli eredi legittimari non viene rispettata, questi possono:

* contestare la divisione ereditaria, eventualmente fatta con il testamento;

* andare a revocare le donazioni fatte dal defunto prima di morire, dalle ultime alle prime, finché non vedono ripristinata la propria quota di legittima.

Questa azione si chiama “azione di riduzione per lesione della legittima” e può essere intrapresa entro 10 anni da quando il donante è morto.

Quando la donazione diventa definitiva?

A parte quindi il caso della donazione nulla per assenza di atto notarile (laddove necessario), in tutti gli altri casi sopra visti la donazione diventa definitiva quando scadono i termini di:

* 5 anni per l’azione di annullamento o per la revocatoria;

* 10 anni per l’azione di riduzione per lesione della legittima.

Come evitare che una donazione venta contestata?

Per impedire l’impugnazione di una donazione bisogna partire dalla forma. E pertanto bisogna recarsi dal notaio se il valore del bene o del denaro è particolarmente elevato in relazione alle condizioni economiche delle parti. È inoltre necessaria la presenza di due testimoni che di norma vengono messi a disposizione dallo stesso studio notarile.

Se si tratta di una donazione di denaro per comprare casa o altro bene (come l’auto) siamo in presenza di una «donazione indiretta»: questa non necessita del notaio e può avvenire con il semplice bonifico bancario o postale. Non è quindi obbligatorio né l’atto pubblico notarile né una scrittura privata.

Per evitare poi che la donazione sia contestata dai creditori è bene evitare che il proprio patrimonio si svuoti completamente: bisogna sempre conservare dei beni pari al valore del debito che i creditori potrebbero sottoporre a pignoramento. Se infatti vi fosse per questi la possibilità di aggredire altri beni, la revocatoria non sarà possibile.

Infine, per rendere poi la donazione non contestabile dagli eredi, è necessario rispettare le quote di legittima spettanti agli eredi legittimari. A tal fine bisogna anche considerare ciò che a questi ultimi è stato già donato in passato (ogni donazione, come anticipato, si considera un anticipo della legittima).

Gli eredi legittimari non possono contestare la donazione quando il donante è ancora in vita. Né possono rinunciare all’azione di riduzione prima della sua morte. Ma potranno farlo una volta aperta la successione: con la dichiarazione di rinuncia, la donazione non potrà più essere contestata, benché non siano ancora trascorsi i 10 anni. In assenza di tale dichiarazione, bisognerà invece attendere il decennio.

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