Investigatore privato? Richiedi una consulenza Investigatore Privato a Milano – Agenzia IDFOX dal 1991 – Tel.02344223
Cosa può o non può fare l’investigatore? Il rispetto delle Regole Deontologiche nell’esercizio dell’attività investigativa
L’importanza del rispetto delle norme deontologiche da parte dell’investigatore nelle diverse fasi dell’attività: dal momento del conferimento del mandato, a quello dello svolgimento delle indagini e dell’acquisizione delle prove.
Affidarsi ad un’agenzia investigativa rappresenta una scelta strategica importante sia in ambito
privato che, soprattutto, aziendale. Ecco allora la necessità di scegliere un’agenzia professionale che
rispetti tutte le norme, in primis che sia in possesso della licenza investigativa e poi che o rispetti
scrupolosamente le regole deontologiche in materia di investigazioni private. Sono tutti aspetti che
solo un professionista del settore è in grado di gestire con competenza.
L’obiettivo di un’indagine è duplice: da un lato, quello di catalogare il materiale acquisito durante
l’indagine in modo che esso abbia valenza in sede stragiudiziale; dall’altro, quello di compendiarlo
qualora fosse necessario, al contrario, di utilizzarlo in sede giudiziaria. Solo un investigatore
professionista è in grado di consegnare al cliente questo genere di materiale, che dovrà acquisire
attenendosi scrupolosamente alle regole deontologiche, oltre che a quelle di legge, per non inficiare
le prove raccolte o vanificare il lavoro svolto.
La licenza investigativa e le regole deontologiche
Le regole deontologiche sono lo strumento basilare di regolamentazione dell’attività investigativa.
La licenza investigativa è invece il documento essenziale per operare nel settore delle investigazioni
con legittima autorizzazione da parte delle Autorità competenti.
La licenza investigativa viene rilasciata dal Prefetto e ha durata triennale; i destinatari della licenza devono essere muniti di particolari requisiti tecnici e di buona condotta per ottenerla. Ogni cliente non solo può, ma deve chiedere di visionare la licenza dell’investigatore a cui intende affidare l’incarico.
Il mandato
La buona riuscita di un’indagine investigativa nasce dai primi passi.
Formalizzare l’avvio di una consulenza o di un’indagine con il mandato rappresenta la via corretta
per cominciare ad acquisire prove valide ed efficaci. Le regole deontologiche prevedono, infatti che
le agenzie di investigazioni, ovviamente dotate di licenza investigativa, procedano in questo modo
per iniziare un nuovo intervento.
Il mandato per svolgere investigazioni deve essere sottoscritto dal richiedente che si rivolge ad
un’agenzia investigativa a tutela di un proprio diritto. Nella maggior parte dei casi, il mandato viene
compilato su un apposito formulario.
Nel mandato devono essere evidenziati i tipi di atti investigativi richiesti dal mandante, gli elementi
in fatto che giustificano l’indagine, i diritti di cui il cliente invoca la tutela in sede giudiziaria, oltre
all’indicazione dell’inizio e della fine delle operazioni. Il mandato regola anche la modalità di
confronto con il cliente sulle informazioni acquisite dall’investigatore e deve evitare eventuali
incompatibilità con precedenti incarichi assunti da quest’ultimo.
Come opera un investigatore privato
Un vero investigatore è capace di agire con la massima discrezione e, soprattutto, nel rispetto della
legge. La prima regola, come detto, è quella di essere dotato di tutti i requisiti per poter svolgere il
lavoro di investigatore. Il lavoro dell’investigatore privato è molto complesso e si articola in
ricerche, interventi, verifiche e confronti, con il fine ultimo di raccoglier prove valide e spendibili in
sede sia stragiudiziale che giudiziale.
I professionisti hanno infatti piena conoscenza delle leggi in vigore e sono costantemente aggiornati su eventuali nuove norme, in particolare in materia di privacy, in modo da poter operare con consapevolezza nella vasta normativa di settore. Non è un dettaglio, perché chi opera al di fuori del perimetro legale non solo compie un reato, ma di sicuro non tutela gli interessi del proprio cliente.
La fase giudiziale
Le indagini di un investigatore privato sono svolte per un motivo ben preciso: (pre)costituire prove
investigative utili ad avviare un’eventuale azione legale attraverso la quale il cliente possa tutelare i
propri interessi privati ed economici.
Per poter fare ciò un investigatore privato deve lavorare nel pieno rispetto della legge producendo
prove conformi ai requisiti richiesti dall’Autorità Giudiziaria. Ecco allora l’importanza di affidarsi a
un investigatore professionale, in possesso della licenza investigativa e che lavori attenendosi alle
regole deontologiche, oltre che alle norme poste a presidio della cristallizzazione della prova.
Tutto il materiale fornito dall’investigatore privato al proprio cliente deve essere quindi predisposto
e prodotto in giudizio, nel rispetto della legge e, in particolare, delle norme in materia privacy.
Come abbiamo già visto, solo le prove raccolte nel rispetto della legge saranno ritenute ammissibili
in sede sia stragiudiziale che, soprattutto, giudiziale.
Non si esclude un intervento personale dell’investigatore nella fase giudiziale qualora egli venga
chiamato dal cliente o dal Giudice a deporre come testimone sui fatti accertati nella relazione
investigativa. Ancor di più, in tal caso, l’investigatore dovrà mantenere una condotta corretta ed
integra.
Insomma, se volete aumentare le vostre chance di successo, affidatevi solo a un investigatore con
licenza, che segua scrupolosamente le regole deontologiche, oltre che la normativa di legge vigente
nel settore.