Quando denunciare una società falsa, vuota o inesistente: tutte le regole per difendere i tuoi diritti dinanzi alla legge.
Sei stato truffato da una società che poi è scomparsa, è fallita o hai scoperto che è una completamente “vuota” come una scatola cinese? Ci sono diverse azioni che puoi tentare anche se, posso già anticiparti, molte di queste potrebbero rivelarsi costose e, spesso, inadeguate rispetto ai soldi che hai perso. In alcuni casi, però, in presenza di una frode bella e buona, puoi chiedere allo Stato di agire penalmente contro i malfattori senza spendere un euro. Ecco allora, in caso di truffa da parte di una società fantasma, come procedere. Tieni conto che, per alcune di queste, ti servirà un avvocato mentre per altre potrai agire da solo.
Come capire se sei stato truffato
Spesso, il concetto di truffa viene travisato. La truffa è quando c’è l’intenzione, sin dall’inizio, di frodare la vittima, inducendola in errore con artifici o raggiri. Il semplice fatto di non adempiere, anche se intenzionalmente, non è un reato se la società comunque, al momento della conclusione del contratto, non ha mascherato la propria effettiva volontà.
Possiamo così distinguere tre ipotesi:
- inadempimento contrattuale: è un semplice illecito civile contro il quale non si può denunciare ma si può solo agire per ottenere la restituzione dei soldi versati e/o il risarcimento del danno. Si verifica quando la società non paga o non svolge la prestazione che le era stata richiesta, senza però aver dissimulato la propria incapacità o aver usato stratagemmi per far cadere in errore il cliente;
- insolvenza fraudolenta: è un reato che si realizza quando un soggetto (nel nostro caso una società) fa credere all’altro di poter adempiere a una prestazione quando invece non ne ha le possibilità. Si pensi a chi compri un oggetto e poi non sia in grado di pagarlo perché non ha soldi a sufficienza, pur avendo assicurato alla controparte di poterlo fare;
- truffa: è il reato che commette chi, con artifici o raggiri, trae in inganno un altro soggetto per trarne un illegittimo vantaggio. Richiede quindi un’alterazione della realtà materiale volta proprio a far cadere in errore la vittima. Si pensi a una società fantasma che, pur allestendo un sito di prodotti, in realtà non svolga alcuna attività commerciale.
Cos’è una società fantasma
La prima cosa da accertare prima di stabilire quale strumento utilizzare per difendere i propri diritti è se effettivamente si tratta di una società fantasma. Ma cosa si intende con «società fantasma»? Di solito, si intende una società che non esiste, che magari ha indicato sul sito Internet un nome di fantasia, una falsa partita Iva, una sede inventata.
A volte, però, il concetto di «società fantasma» viene usato in termini ancora più ampi e così si intende anche una società ove l’amministratore è una “testa di legno”, un prestanome e dove non c’è un capitale da cui attingere.
Altre volte la «società fantasma» è quella che ha sede all’estero, magari fuori dal continente europeo, in qualche paradiso fiscale.
Come accertarsi se si tratta di società fantasma
Per accertarsi quindi con chi si ha a che fare bisogna innanzitutto recarsi presso la Camera di Commercio e chiedere una visura sulla base della partita Iva o del nome sociale e della relativa sede. In questo modo, ci si potrà rendere conto se la società ha sede in Italia, qual è il nome del suo amministratore e dei suoi soci, quant’è il capitale sociale versato, se ha protesti e così via.
Anche collegandosi al registro Ini-pec è possibile verificare se la società è dotata di una email di posta elettronica certificata. In caso contrario è verosimile che questa, non essendo in regola con la nostra normativa che pone l’obbligo di avere una Pec, potrebbe risiedere all’estero o rappresentare uno specchietto per le allodole.
Altra soluzione è quella di recarsi all’Agenzia delle Entrate e fornire la partita Iva per verificare se la società è effettivamente esistente.
Come agire contro una società fantasma?
Se la società non esiste, è comunque certo che, dietro questo teatrino, si nasconda qualcuno. E questo “qualcuno” ha già commesso un reato, quello di truffa, per aver inscenato una situazione inesistente con artifici e raggiri. Ragion per cui puoi agire contro di lui presentando un atto di querela presso la polizia, i carabinieri o la Procura della Repubblica. Puoi farlo senza necessità di un avvocato anche se la sua presenza potrebbe aiutarti a raggiungere prima il tuo obiettivo nel caso in cui il colpevole dovesse essere identificato. A quel punto, infatti, dopo le indagini, si avvierà un processo penale nel quale potrai costituirti – a mezzo del difensore – come parte civile per chiedere il rimborso dei soldi spesi e il risarcimento del danno.
Come fai a capire chi c’è dietro la società fantasma? Non sei tu a dover fare le indagini: sarà la Procura della Repubblica che acquisirà i dati derivanti dal pagamento. Potresti però individuare l’Iban del beneficiario del pagamento e consegnarlo alle autorità.
Come agire contro una società all’estero?
Se la società era italiana ma si è spostata all’estero, puoi comunque agire contro di lei e chiedere il fallimento in Italia se il trasferimento è stato completato da meno di un anno. Tieni conto che l’esterovestizione– ossia la finta sede all’estero, pur operando in Italia – costituisce un illecito tributario. Sicché, potrai segnalare la società alla Guardia di Finanza e se quest’ultima dovesse rilevare profili penali, potrai – anche in questo caso – costituirti parte civile nell’eventuale processo per chiedere il risarcimento.
Come agire contro una società che è una scatola cinese
La società potrebbe avere un amministratore fantoccio nullatenente ed essere manovrata da altri. In questi casi, se hai avuto rapporti con un soggetto diverso, potrai agire contro quest’ultimo in qualità di amministratore di fatto, il quale assume la responsabilità per le azioni realizzate. Tieni conto poi che le nuove regole sulle Srl stabiliscono una responsabilità personale dell’amministratore per condotte illecite ai danni della società, come potrebbe essere quella di chi truffa i clienti.
Nel caso in cui tu non riesca a ricavare le prove di un intento fraudolento, potresti sporgere querela per insolvenza fraudolenta, quella cioè che si realizza facendo credere che la società è solvibile e può adempiere alle proprie obbligazioni quando invece non può farlo. Anche in questo caso, quindi, puoi rivolgerti alla Procura della Repubblica, alla polizia o ai carabinieri.