La Cassazione ribadisce la natura assistenziale dell’assegno di divorzio e precisa che la legge sul divorzio n. 898/1970 non esclude la misura in presenza di una licenziamento disciplinare della ex moglie
La colpa del licenziamento causato dalla condotta penalmente rilevante della donna non fa venire meno il diritto alla misura, soprattutto se per età e condizioni fisiche non è più in grado di reperire un lavoro in grado di garantirle di mantenersi da sola. L’assegno divorzile del resto ha anche natura assistenziale. Questo in sintesi il contenuto della Cassazione n. 37577/2022
La Corte nel decidere non trascura il fatto che la donna sia stata licenziata a causa del reato concretizzatosi nell’avere usufruito di 56 giorni di malattia indebitamente. Non ha però potuto neppure trascurare il fatto che la donna, di anni 57 e invalida al 60%, difficilmente è in grado di riconquistarsi una sua autonomia, stante le difficoltà a reperire una nuova occupazione.
Non rientra nella disciplina dettata dagli articoli 5 e 9 della legge di divorzio che una sanzione comporti la perdita del diritto all’assegno, soprattutto se, com nel caso di specie, non è contestata la situazione di difficoltà economica e la impossibilità per il coniuge richiedente di procurarsi i mezzi necessari per provvedere alle sue necessità.