Investigatore Privato, Agenzia IDFOX Milano_Incidente stradale: che risarcimento spetta?

Danno non patrimoniale: che cos’è? In quali casi la vittima di un sinistro ha diritto al risarcimento del danno morale? 

Secondo la legge, la persona lesa nei propri diritti può chiedere non solo il risarcimento del danno patrimoniale, ma anche quello non patrimoniale. Ad esempio, la vittima di stalking che subisce il danneggiamento violento dei propri beni potrà reclamare non solo il risarcimento del danno economico (riguardante gli oggetti rovinati) ma anche quello non economico, inerente al turbamento subito a causa della condotta persecutoria. Con questo articolo ci soffermeremo su un particolare aspetto: che risarcimento spetta in caso di sinistro stradale?

La Corte di Cassazione ha recentemente spiegato che, in caso di incidente stradale, il danno morale (che rientra nel risarcimento non patrimoniale) non spetta automaticamente, ma solo se rigorosamente dimostrato. Questo significa che i parametri adottati dalla giurisprudenza sono errati se prevedono “d’ufficio” l’attribuzione del risarcimento del danno morale. Se l’argomento ti interessa, prosegui nella lettura: vedremo insieme che risarcimento spetta in caso di sinistro stradale.

Sinistro stradale: come si risarcisce il danno?

A seguito di un incidente stradale, la vittima potrebbe maturare il diritto a due tipi di risarcimento: quello per il danno patrimoniale e quello per il danno non patrimoniale.

Il danno patrimoniale si riferisce alla perdita economica direttamente subita dalla vittima di un illecito. Ad esempio, chi subisce un danno alla propria auto patisce un danno patrimoniale uguale alla perdita di valore del suo bene.

Il danno patrimoniale è quindi facilmente calcolabile, in quanto corrisponde alla diminuzione patrimoniale conseguente all’illecito.

Il danno non patrimoniale corrisponde invece alla lesione di un interesse protetto dall’ordinamento giuridico.

Il danno non patrimoniale è quello che il soggetto soffre in seguito alla violazione di un valore della personalità umana e include tutti i pregiudizi non immediatamente quantificabili economicamente, quali la sofferenza interiore, l’invalidità fisica e psichica, il peggioramento della qualità della vita di una persona.

Danno non patrimoniale: quando spetta?

Il danno non patrimoniale è risarcibile soltanto quando dimostrato, esattamente come il danno patrimoniale. Chi vuole ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale dovrà provare, ad esempio, di aver subito un danno alla salute tramite una perizia medica, eventualmente calcolando anche il proprio grado di invalidità (temporanea o permanente).

Non si può quindi pretendere in automatico il risarcimento del danno non patrimoniale ogni volta che si ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale. Ma di tanto parleremo a breve.

Danno non patrimoniale: in cosa consiste?

Il tipico danno non patrimoniale è quello alla salute: si parla in questi casi di danno biologico. Il danno biologico ricomprende tutte le lesioni alla propria integrità psicofisica: non soltanto quindi le malattie e le ferite del corpo, ma anche quelle della mente e della psiche.

Ad esempio, chi subisce un’aggressione fisica avrà diritto al risarcimento del danno biologico, nel caso in cui riporti lesioni personali; lo stesso dicasi per le ferite riportate a seguito di un sinistro stradale.

Altra ipotesi tipica di danno non patrimoniale è il danno morale, definibile come l’ingiusto turbamento dello stato d’animo del danneggiato o anche nel patema d’animo o stato d’angoscia generato dall’illecito.

Il danno morale è dunque il dolore interiore che subisce una persona che è stata vittima di un evento antigiuridico. Si pensi alla depressione, all’ansia, ai problemi psicologici derivanti da un evento traumatico causato da una condotta illecita altrui.

Ad esempio, la vittima di stalking potrà a buon diritto chiedere il risarcimento del danno morale per il grave stato d’ansia a lungo patito per via della persecuzione subita.

Risarcimento danno non patrimoniale: come si calcola?

Il risarcimento del danno non patrimoniale si calcola in base ad alcuni parametri individuati dalla giurisprudenza, i quali tengono conto di diversi fattori come il grado di invalidità (temporanea o permanente) conseguente all’illecito oppure l’età del danneggiato.

I parametri più famosi sono quelli elaborati dai tribunali di Roma e di Milano, criteri che vanno sotto il nome di tabelle, in quanto elencano in maniera puntuale il risarcimento per il danno non patrimoniale che spetta alle vittime di lesioni all’integrità psico-fisica.

Incidente stradale: che risarcimento spetta?

Nel caso di sinistro stradale può spettare tanto il risarcimento del danno patrimoniale quanto quello per il danno non patrimoniale. Si pensi alla vittima che rimanga gravemente ferita: in un caso del genere, spetterà il risarcimento per il danno alla propria salute (danno biologico).

Eventualmente, in caso di sinistro, si può avere diritto anche al risarcimento del danno morale. Si pensi al motociclista che subisce lesioni permanenti al volto, patendo anche una grave sofferenza morale, oppure a chi è costretto in ospedale tra la vita e la morte per lungo tempo in stato di coscienza.

Come anticipato, il risarcimento del danno morale può essere riconosciuto solamente nel caso in cui questo sia debitamente provato. Secondo la Cassazione, infatti, il danno morale è completamente autonomo da quello biologico, non potendo essere riconosciuto solamente per via di un danno alla salute.

Secondo la Suprema Corte, il danno morale è autonomo dal biologico laddove non può essere verificato con un accertamento medico-legale,

Secondo la Cassazione, dunque, non è giustificabile l’incorporazione del danno morale nel biologico: il secondo, infatti, è indicato come lesione che incide sugli aspetti dinamico-relazionali della vita del soggetto, e quindi sulla dimensione esterna, mentre il danno morale si sostanzia nella rappresentazione di uno stato d’animo, dunque nella dimensione interiore della persona.

Peraltro, non può essere dimenticato come, di solito, nel risarcimento del danno biologico sia già ricompreso anche il calcolo di una generica sofferenza morale; pertanto, è possibile ottenere il risarcimento di un danno morale autonomo e distinto da quello biologico solo se questo è adeguatamente provato, cioè se è dimostrata la presenza di una sofferenza, diversa dal danno biologico, causata dalle lesioni subite.

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