Indagini investigative sul lavoratore: quando sono legittime? Richiedi un preventivo all’agenzia Investigazioni Aziendali  del 1991, tel. 02344223.

 

 

Indagini investigative sul lavoratore: quando sono legittime?

Richiedi un preventivo all’agenzia Investigazioni Aziendali  del 1991, tel. 02344223.

Il datore di lavoro può ingaggiare un investigatore privato per controllare un dipendente solo se ha un fondato sospetto di illeciti. La Cassazione chiarisce i limiti.

Il rapporto di lavoro si fonda sulla fiducia reciproca tra datore e dipendente. Qualora emergano dubbi su atti illeciti da parte di quest’ultimo, il primo può far ricorso alle sanzioni disciplinari. È fondamentale, però, che il datore si procuri le prove concrete di tali comportamenti poiché, in caso di contestazione, saranno necessarie davanti al giudice. Da qui la frequente necessità di avvalersi di investigatori privati. Si pone quindi la questione: quando sono legittime le indagini investigative sul lavoratore?

La legge, e in particolare lo Statuto dei Lavoratori, tutela la privacy dei dipendenti vietando strumenti di controllo a distanza della prestazione lavorativa se non quando è in gioco la sicurezza del lavoro o la tutela del patrimonio aziendale. I controlli, da effettuare previo accordo con i sindacati aziendali o, in assenza di questi, su autorizzazione dell’Ispettorato del Lavoro, devono essere resi manifesti: in altri termini i lavoratori devono essere al corrente dell’esistenza di telecamere, GPS, verifiche sulle email.

Tuttavia la giurisprudenza ha ammesso i cosiddetti “controlli difensivi”, eseguiti cioè senza alcun preavviso e di nascosto, ma solo in presenza di “fondati sospetti”. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 30079/2024 ha fatto chiarezza sui limiti che incontra il datore di lavoro nell’esercizio di tale potere.

Indice

* Il caso

* Quali altri controlli può eseguire il datore?

* Quali illeciti giustificano le indagini?

* Il fondato sospetto

* Il controllo “ex post”

* Cosa succede se il datore di lavoro non prova il fondato sospetto?

* Quali strumenti può usare l’investigatore privato?

Il caso

Un’azienda aveva incaricato un investigatore privato di monitorare un dipendente sospettato di utilizzare l’auto aziendale per scopi personali, attestare falsi interventi e dedicarsi ad attività diverse durante l’orario di lavoro. Le indagini, condotte con strumenti tecnologici, hanno confermato i sospetti e l’azienda ha licenziato il lavoratore per giusta causa.

La Cassazione ha ritenuto legittimo il licenziamento, ribadendo che il datore di lavoro può ricorrere a indagini investigative solo in presenza di forti sospetti di illeciti. Inoltre, ha l’onere di provare le circostanze che lo hanno indotto ad attivare detto controllo.

Quali altri controlli può eseguire il datore?

La materia dei cosiddetti controlli difensivi non tocca solo le indagini con gli investigatori privati. La Suprema Corte infatti ha più volge sdoganato l’uso delle telecamere nascoste anche sul luogo di lavoro, seppure non concordate coi sindacati e in assenza dei cartelli di avviso, a condizione che le stesse vengano attivate dopo l’acquisizione di fondati sospetti di illeciti.

Quali illeciti giustificano le indagini?

Le indagini investigative possono riguardare atti illeciti del lavoratore che non si limitano al mero inadempimento dell’obbligazione contrattuale, ma che possono configurare reati o attività fraudolente. Ad esempio:

* furto;

* false malattie;

* indebito uso dei permessi lavorativi;

* divulgazione di segreti aziendali;

* reati che possano danneggiare l’immagine dell’azienda;

* concorrenza sleale;

* abuso di beni aziendali (come l’auto).

Il fondato sospetto

Come anticipato, per attivare i controlli difensivi e poter poi utilizzare le prove così acquisite in un eventuale processo, il datore di lavoro deve avere un fondato sospetto che il dipendente stia commettendo un illecito. Non basta un semplice dubbio o una generica diffidenza. Il sospetto deve essere basato su elementi concreti e oggettivi, come:

* segnalazioni di altri dipendenti;

* anomalie nei registri o nei documenti;

* assenze ingiustificate o ritardi ripetuti;

* comportamenti sospetti.

Il controllo “ex post”

Il controllo deve essere “mirato” e “attuato ex post“, cioè dopo che è sorto il sospetto di illecito. Il datore di lavoro non può “spiare” preventivamente i dipendenti, ma può raccogliere informazioni solo a seguito di un comportamento ambiguo.

Cosa succede se il datore di lavoro non prova il fondato sospetto?

Se il datore di lavoro non riesce a provare il fondato sospetto, le prove raccolte con le indagini investigative non possono essere utilizzate e il licenziamento potrebbe essere illegittimo.

Quali strumenti può usare l’investigatore privato?

L’investigatore privato può usare diversi strumenti come:

* pedinamenti;

* appostamenti;

* intercettazioni ambientali come foto o video (purché non nei luoghi di privata dimora e altri ad essi assimilati come il giardino o il cortile condominiale);

* controllo dei social network.

Fonte Internet

 

Articolo precedente
Investigatore privato Milano costi tariffe, Agenzia Investigativa Milano, Detective Privato Milano, Private Investigator in Milan,   Investigatore privato a Milano: costi e tariffe. In linea generale la tariffa oraria a Milano applicata ad una investigazione privata parte da un costo minimo di € 40,00 oltre iva.  A livello di tariffe, per un servizio concreto  ed efficace non si può scendere al di sotto di un minimo di 600 euro al giorno. Richiedi un preventivo all’agenzia Investigazioni Private dal 1991, IDFOX Srl , Tel.02344223.
Articolo successivo
Causa vinta ma la controparte non paga: cosa fare? Richiedi un preventivo all’agenzia Investigazioni patrimoniali  per recupero crediti presso terzi  Aziendali  del 1991, tel. 02344223.
Menu