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Assegno divorzile: l’eredità non basta per la revoca se l’ex coniuge non è autosufficiente economicamente.
Se una donna che percepisce l’assegno di divorzio dall’ex marito dovesse ricevere un’eredità da un familiare deceduto e, grazie a ciò, acquisisse un patrimonio considerevole, potrebbe perdere il diritto all’assegno stesso? A porsi questa domanda sono molti uomini, costretti talvolta ad attendere il decesso degli ex suoceri per liberarsi dall’obbligo del versamento degli alimenti. A spiegare se con un’eredità l’ex moglie perde il mantenimento è stata più volte la Cassazione.
Vediamo, alla luce di tali pronunce, come incide l’accettazione dell’eredità sulle dinamiche familiari e cosa deve fare il marito per chiedere al giudice l’annullamento o la revisione dell’assegno divorzile.
Indice
* L’accettazione dell’eredità influisce sull’assegno di divorzio?
* Cosa dice la Cassazione sulla revoca del mantenimento all’ex moglie che accetta l’eredità?
* Che succede se l’ex coniuge rinuncia all’eredità?
* Come annullare il mantenimento se l’ex moglie eredita?
L’accettazione dell’eredità influisce sull’assegno di divorzio?
Secondo la Cassazione, che sul punto si è espressa con ordinanza n. 13192 del 14 maggio 2024, la revisione dell’assegno divorzile richiede la presenza di giustificati motivi sopravvenuti rispetto al momento in cui l’assegno stesso fu quantificato dal giudice.
Quest’ultimo, dinanzi alla richiesta di revoca o riduzione dell’assegno, deve verificare se vi sia una effettiva e significativa modifica delle condizioni economiche di almeno uno degli ex coniugi. Dovrà, a tal fine, effettuare una valutazione comparativa delle rispettive situazioni “reddituali” e “patrimoniali”.
Quanto alle condizioni reddituali vanno tenuti in considerazione tutti i mutamenti sui flussi di denaro periodicamente percepiti, come stipendi, pensioni, canoni di locazione.
Con riguardo invece alle condizioni patrimoniali sono rilevanti l’acquisizione di quote in immobili o partecipazioni in società, investimenti, ecc.
Sicuramente, l’accettazione di un’eredità determina un mutamento nel patrimonio dell’erede.
Ma affinché tale mutamento possa giustificare la revoca o la riduzione dell’assegno divorzile è indispensabile accertare con rigore quanto questo possa effettivamente incidere sull’autonomia economica del beneficiario. E tale valutazione spetta al giudice.
Poiché scopo dell’assegno divorzile non è equiparare la situazione reddituale tra i due ex coniugi ma garantire a quello meno abbiente l’autosufficienza economica, se tale risultato viene raggiunto grazie all’eredità, il Tribunale può revocare l’assegno a carico dell’ex.
Cosa dice la Cassazione sulla revoca del mantenimento all’ex moglie che accetta l’eredità?
Il principio che abbiamo appena spiegato è stato ribadito dalla Suprema Corte in diverse occasioni. L’ordinanza n. 6889/2023 ha chiarito che la revisione dell’assegno di divorzio può avvenire se le condizioni economiche degli ex coniugi subiscono una modifica significativa. Il giudice dovrà rivalutare il diritto alla contribuzione o l’entità dell’assegno in base ai principi giurisprudenziali attuali. Una circostanza che può giustificare una richiesta di revoca o riduzione dell’assegno è tipicamente costituita dall’acquisizione di un’eredità cospicua. In questo caso, non è determinante il fatto che permanga una disparità economica tra gli ex coniugi poiché ciò che conta è il raggiungimento dell’autonomia.
In ultimo, citiamo l’ordinanza n. 506/2020 con cui la Corte ha sottolineato che, ai fini della revoca dell’assegno divorzile non è sufficiente l’aumento del patrimonio a seguito dell’eredità ricevuta se l’ex moglie non può in ogni caso considerarsi autosufficiente economicamente. L’eredità ricevuta dall’ex coniuge, beneficiario dell’assegno, di per sé è idonea a incidere sul suddetto diritto solo nella misura comporti un significativo mutamento in positivo della situazione economica della beneficiaria.
Che succede se l’ex coniuge rinuncia all’eredità?
Nella pronuncia n. 11787/2021, la Cassazione ha revocato l’assegno di mantenimento a una donna che aveva rinunciato all’eredità materna. Lo aveva fatto poiché, probabilmente, temeva di perdere l’assegno divorzile. Senonché, secondo la Corte, proprio un comportamento del genere – in quanto contraddittorio in una persona bisognosa – potrebbe essere la prova di un miglioramento della condizione economica e patrimoniale del rinunciatario, tale da giustificare la revisione delle condizioni di divorzio.
Senza contare che il marito potrebbe impugnare la rinuncia all’eredità, sostituendosi al volere dell’ex moglie se dimostra che l’acquisizione della qualifica di erede non comporta per quest’ultima alcun pregiudizio (ad esempio per la presenza di debiti nel patrimonio del de cuius).
Come annullare il mantenimento se l’ex moglie eredita?
Il marito che sappia del miglioramento delle condizioni dell’ex moglie a seguito di accettazione dell’eredità, non può autonomamente sospendere o autoridurre l’importo dell’assegno. Deve prima promuovere un giudizio di revisione dinanzi al Tribunale. Solo il giudice, infatti, può revocare il proprio precedente provvedimento.