Analisi di una donazione di denaro tra marito e moglie: può essere valida anche se non c’è un atto notarile? IDFOX Agenzia Investigativa Milano

Validità della donazione verbale tra coniugi

Analisi di una donazione di denaro tra marito e moglie: può essere valida anche se non c’è un atto notarile?

Tra marito e moglie, così come tra conviventi di fatto, è abituale farsi dei regali. Quando però questi diventano di consistente valore sorgono immancabilmente dei dubbi di carattere legale: è valida una donazione verbale tra coniugi? E che succede se ci si separa o si divorzia? È necessario, per la donazione, recarsi dal notaio? Cerchiamo di fare chiarezza su questi aspetti.

Indice

* Si può fare una donazione verbale?

* Si possono chiedere indietro le donazioni tra coniugi in caso di separazione?

* Si possono chiedere i soldi dati dall’ex?

Si può fare una donazione verbale?

Una donazione verbale non è mai valida se ha ad oggetto un immobile (una casa, un terreno, ecc.). Né è valida la promessa (scritta o verbale) di una futura donazione.

 

 

La donazione di immobili si fa sempre dinanzi al notaio e due testimoni.

Viceversa, è valida la donazione verbale di beni mobili o di denaro solo se questi non hanno valore elevato in proporzione alle condizioni economiche delle parti.  Viceversa, anche per le donazioni di mobili o denaro se sono di non modico valore, ci vuole il notaio e due testimoni.

La mancanza dell’atto notarile (il cosiddetto “atto pubblico”) laddove necessario rende la donazione nulla e quindi contestabile da chiunque senza limiti di tempo.

Si possono chiedere indietro le donazioni tra coniugi in caso di separazione?

Se la coppia si separa, la donazione non può essere restituita. Infatti la donazione è un atto irrevocabile. Solo nel caso di “grave ingiuria” si può chiedere la revoca della donazione. La grave ingiuria del coniuge potrebbe ricorrere solo nel caso di un comportamento che abbia comportato un grave pregiudizio all’onore e alla reputazione dell’altro, come nel caso di un tradimento in pubblico – ossia manifesto e alla luce del sole – con conseguente grave discredito per chi lo subisce. Leggi sul punto Un tradimento consente la revoca della donazione?

 

 

Si possono chiedere i soldi dati dall’ex?

Se è vero che le donazioni sono irrevocabili, bisognerebbe dimostrare che l’eventuale somma di denaro elargita all’ex non era una donazione bensì un prestito. Si tratta, innanzitutto, di una prova non facile. Ma se anche si riuscisse a dimostrare che non si trattava di un regalo, è bene sapere che le spese fatte per l’interesse comune o nell’interesse del partener o del coniuge non vanno restituite. Si pensi ai soldi spesi per una ristrutturazione o per comprare l’auto al coniuge. Esiste un dovere di solidarietà che coinvolge tutti i componenti della famiglia, sia di quella fondata sul matrimonio che di fatto.

Sono ripetibili solo le somme versate che trascendono gli obblighi di reciproco soccorso e assistenza: si pensi al marito che abbia consegnato alla moglie una cospicua somma per poter acquistare uno studio dentistico e tutta l’attrezzatura.

In questi casi però sopraggiunge un ulteriore problema: quello della prova. Se infatti non dovesse esserci traccia documentale di tale scambio di denaro, sarebbe assai difficile spuntarla.

 

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