L’azienda di trasporti avrebbe pagato un’agenzia investigativa per seguire i sindacalisti
Tper, l’azienda di mobilità e trasporti partecipata col comune di Bologna, avrebbe pagato un’agenzia di investigazioni privata per pedinare due sindacalisti mentre usavano i permessi sindacali, e sulla base dei dati forniti da questa avrebbe avviato un procedimento disciplinare.
Per questo Usb (Unione Sindacale di Base) ha dissotterrato l’ascia di guerra nei confronti di Tper. Al centro della nuova polemica il provvedimento comminato a due sindacalisti che, a detta del sindacato, sono: «Da sempre attivi, con il massimo impegno, nella nostra organizzazione sindacale a tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori». Secondo la sigla sindacale, che raccoglie le istanze dei lavoratori delle biglietterie, il comportamento dell’azienda sarebbe motivato dalla volontà di arginare le lotte sindacali che vanno avanti da diversi mesi. Ancora nessuna replica dall’azienda, mentre i lavoratori si sono mobilitati con un presidio nel pomeriggio di fronte alla sede Tper.
Motivo del contendere è l’assegnazione di Tper degli appalti delle biglietterie, giudicata poco chiara e priva di garanzie per i lavoratori dall’organizzazione sindacale. Per questo l’azienda avrebbe mosso ai due dipendenti: «una accusa che ha come obiettivo la lesione della loro reputazione e della reputazione della nostra organizzazione sindacale, un vero e proprio attacco antisindacale a chi sta dimostrando con i fatti di non cedere a logiche aziendali, di non accettare ingiustizie e intimidazioni», spiegano da Usb.
Con l’aggravante, aggiungono dal Sindacato, di essersi servita di un’agenzia investigativa per monitorare l’attività lavorativa ed extralavorativa dei due sindacalisti, atto giudicato particolarmente ostile e grave nei confronti del diritto del lavoro da Usb che tuona: «la legge e il contratto collettivo autoferrotranvieri non prevedono che l’attività sindacale si svolga secondo le quantità orarie e i ritmi dell’attività lavorativa stabiliti dall’azienda, proprio per garantire la libertà e l’indipendenza dell’azione sindacale che può e deve svolgersi secondo le modalità e i tempi stabiliti dall’organizzazione sindacale».