Come conservare un testamento olografo?
Tutti i modi per assicurarsi, senza ricorrere a un notaio, che le proprie ultime volontà siano conservate in modo sicuro, al riparo dal rischio di andare perdute o distrutte.
L’importanza di conservare correttamente un testamentoemerge c hiaramente in una situazione comune: immaginate di ritrovare, dopo anni, una lettera scritta a mano dal vostro caro nonno, contenente le sue ultime volontà. Questo documento, prezioso e personale, rappresenta un testamento olografo. Ma come conservare un testamento olografo? La questione è delicata e richiede attenzione, poiché tale documento, pur essendo uno strumento giuridico semplice e diretto, necessita di specifiche precauzioni per garantirne la validità e l’efficacia. In questo articolo, vedremo i passaggi chiave e le migliori pratiche per conservare un testamento scritto a mano, assicurando che le disposizioni del suo autore siano rispettate e attuate senza intoppi.
Indice
* In quali forme può essere redatto un testamento?
* Come si redige un testamento olografo?
* Come mettere al sicuro un testamento olografo?
In quali forme può essere redatto un testamento?
Il codice civile prevede tre forme di testamento: olografo, pubblico e segreto.
Il testamento olografo (art. 602 cod. civ.) è scritto interamente di pugno dal testatore, datato e sottoscritto. È la forma più semplice e meno costosa, ma anche la più rischiosa, in quanto è più facile che sia impugnato in caso di contestazioni;
Il testamento pubblico (art. 603 cod. civ.) è redatto dal notaio alla presenza di due testimoni. È la forma più sicura, in quanto vi è l’intervento di un professionista che garantisce la validità del documento;
Il testamento segreto (art. 604 cod. civ.) è scritto dal testatore e affidato a un notaio, che lo conserva in un apposito involucro sigillato. È una forma intermedia tra le prime due, in quanto è più sicura dell’olografo, ma meno costosa del pubblico.
La scelta della forma di testamento più adatta dipende da una serie di fattori, quali la complessità delle disposizioni, la volontà di riservatezza del testatore e le disponibilità economiche.
Come si redige un testamento olografo?
Redigere un testamento olografo è un processo molto semplice; tuttavia, è fondamentale rispettare i requisiti di validità definiti dalla normativa vigente. Detti requisiti sono i seguenti:
* l’autografia. Il testamento deve essere redatto direttamente dal testatore, utilizzando la propria scrittura e a mano. Questo serve a garantire che le sue intenzioni siano state espresse liberamente, senza alcuna pressione o costrizione. La scrittura può essere realizzata con qualsiasi strumento (come penne o pennarelli) e su qualsiasi superficie adatta (come carta, tessuto, legno o pietra). Un testamento olografo può includere elementi come simboli geometrici o diagrammi se necessario, e può essere scritto in lingue diverse, inclusi dialetti o lingue non più parlate (come il latino o il greco antico), a patto che l’autore le conosca. Può anche prendere la forma di una lettera, purché esprima chiaramente le ultime volontà del testatore. La mancanza di scrittura autografa rende il testamento nullo, come se non fosse mai esistito, e quindi privo di effetti. Non è consentito l’utilizzo di mezzi meccanici per la scrittura;
* la data. Essa serve a stabilire con precisione il momento in cui il testamento è stato creato; deve includere il giorno, il mese e l’anno. Sono accettabili anche altre forme di datazione, purché non lascino spazio a dubbi (ad esempio, “Capodanno 2024” si riferisce chiaramente al 1° gennaio 2024). La data può essere apposta in qualsiasi parte del documento, ma deve sempre essere scritta di pugno dall’autore. Un testamento senza data o con una data non veritiera è annullabile;
* la firma. il documento deve essere firmato in calce o, se manca lo spazio, sul margine della pagina. La firma è necessaria per identificare chiaramente l’autore del testamento. Essa dovrebbe essere chiara e leggibile, includendo il nome e il cognome, ma possono essere usati anche soprannomi o pseudonimi, purché l’identità dell’autore sia inequivocabile (ad esempio, “Tuo padre” in una lettera indirizzata a un figlio è chiaro). Se manca la firma, il testamento è nullo e non produce alcun effetto, come nel caso della mancanza di scrittura autografa.
A fronte degli indubbi vantaggi dati dalla semplicità di redazione e dall’economicità, il testamento olografo presenta tuttavia degli svantaggi, consistenti nel rischio che esso venga perduto, alterato o distrutto. Inoltre, esso presta il fianco a contestazioni e impugnazioni più facilmente rispetto a un testamento redatto da un notaio.
Come mettere al sicuro un testamento olografo?
Alla luce di quanto abbiamo detto, è quindi importante sapere come conservare un testamento olografo.
Il soggetto interessato ha la libertà di scegliere dove custodire il proprio testamento e può decidere di non rivelare a nessuno la sua esistenza. Il rischio, però, è che dopo la sua morte il documento venga trovato e distrutto da qualcuno che non voglia dare esecuzione alle sue ultime volontà. Ecco quindi alcuni possibili accorgimenti:
* il deposito presso un notaio. In questo caso, come per ogni documento privato, la persona può affidare il proprio testamento a un notaio per la sua conservazione, con la stesura di un verbale ufficiale in presenza di testimoni. Tuttavia, questa opzione potrebbe sembrare meno pratica, dato che coinvolge un notaio, perdendo così la semplicità e l’economicità che contraddistingue il testamento olografo.
* il deposito presso un professionista di fiducia, come un avvocato, a cui il testatore può consegnare il documento;
* la consegna a un amico o un familiare di cui il testatore si fida;
* la conservazione in una cassaforte domestica o in una cassetta di sicurezza bancaria. Questi metodi sono pienamente validi secondo la legge, ma non tutti hanno una cassaforte in casa e l’idea di pagare per un servizio di cassetta di sicurezza può risultare poco conveniente. Inoltre, ci sono considerazioni da fare riguardo alle possibili dispute tra eredi per l’apertura della cassaforte o della cassetta di sicurezza, che potrebbero richiedere la presenza di un notaio e, in caso di dispute legali in corso, degli avvocati delle parti interessate, oltre a un rappresentante dell’Agenzia delle Entrate per l’apertura della cassetta di sicurezza;
* la consegna di una copia del testamento a ciascun beneficiario o a terzi. È importante sottolineare che la copia deve essere autentica, non una semplice fotocopia, e deve essere redatta nello stesso modo dell’originale (scritta a mano dal testatore, con data e firma). Con più copie del testamento, il rischio di perdita o distruzione si riduce significativamente, anche se non viene eliminato del tutto.
* il ricorso al testamento digitale. Si tratta di una modalità di conservazione online del testamento olografo (la cui foto viene caricata su un’apposita piattaforma), in modo tale da conferirgli certezza e integrità. Il documento cartaceo, invece, può essere conservato in uno dei modi sopra descritti.