Investigatore Privato, Agenzia IDFOX Milano_Riforma Cartabia, reati senza querela: procure ingolfate, poi le scarcerazioni

A Milano sono stati scarcerati Simba La Rue e altri tre trapper arrestati per il sequestro del rivale Baby Touché.

Un regolamento di conti culminato con il pestaggio e il rapimento su un’auto per due ore, lasso di tempo in cui la vittima è stata ripresa con i telefonini con il volto tumefatto, derisa ed esposta al ludibrio dei social. Quei fatti, con l’entrata in vigore della riforma Cartabia, non sono più perseguibili d’ufficio. Occorre una querela di parte, che la vittima ha già annunciato di non voler fare. Dunque, tutti liberi.

L’elenco di illeciti destinati a finire nella tagliola della riforma Cartabia è lungo. L’elenco comprende: le lesioni personali colpose stradale gravi e gravissime, e le lesioni personali dolose; la violenza privata; la violazione di domicilio; la truffa; il furto semplice e (con alcune eccezioni) quello aggravato; il sequestro di persona. Tra tutti i reati, quest’ultimo è quello che fa più discutere, non sempre le vittime sono in grado di denunciare i loro carnefici.
I pm hanno dato mandato alla polizia giudiziaria di cercare le vittime dei reati e di avvisarle della necessità di presentare una querela il prima possibile. Ma spesso è tutt’altro che facile. Non solo perché il lavoro, specie nelle grandi città, si preannuncia immane. Un paradosso, se si pensa che l’intento del governo Draghi era di deflazionare i procedimenti.

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