Le coppie dello stesso sesso che hanno scelto di unirsi civilmente davanti all’ufficiale di stato civile possono decidere di adottare un cognome comune
Innanzitutto, ricordiamo che l’unione civile è la modalità con la quale, dal 2016, le coppie omosessuali possono formalizzare il proprio rapporto dinanzi allo Stato italiano, così acquisendo alcuni dei diritti e dei doveri che derivano dal matrimonio.
In particolare, sui fidanzati dello stesso sesso che hanno dato vita a un’unione civile gravano gli obblighi reciproci:
- all’assistenza morale e materiale,
- alla contribuzione ai bisogni comuni della famiglia,
- alla coabitazione.
Gli stessi, unendosi, acquistano, tra gli altri, i diritti successori, al ricongiungimento familiare, a essere informati sullo stato di salute l’uno dell’altro, alla pensione di reversibilità.
La scelta del cognome
Con specifico riferimento al cognome, i partner possono stabilire un cognome comune, scegliendolo tra i loro cognomi e dichiarandolo all’ufficiale dello stato civile.
Sempre previa dichiarazione, a ciascuna parte è data la possibilità di anteporre o posporre al cognome comune il proprio cognome.
A dirlo, è l’articolo 1, comma 10, della legge Cirinnà (n. 76/2016). Ad esempio, quindi, se si uniscono civilmente i signori Marco Bianchi e Paolo Rossi e questi scelgono come cognome comune Rossi, il signor Bianchi potrà decidere di chiamarsi Marco Bianchi Rossi o Marco Rossi Bianchi.
Subito dopo l’emanazione della legge sulle unioni civili sembrava che il cognome comune scelto dalla coppia dovesse essere inserito anche nei documenti anagrafici delle parti, con tutte le conseguenze che ne derivavano dal punto di vista amministrativo.
Tuttavia, il decreto legislativo numero 5/2017, considerato costituzionalmente legittimo dalla Consulta con la sentenza numero 212/2018, nel modificare il regolamento anagrafico della popolazione residente (di cui al dpr numero 223/1989) ha specificato che la scelta del cognome comune in sede di costituzione di un’unione civile non modifica la scheda personale anagrafica di ciascun componente della coppia.
Insomma: il cognome comune assume valore solo nell’uso.