Quando muore una persona gli eredi devono gestire il patrimonio mobiliare lasciato in eredità.
Il libretto postale è, senza dubbio, lo strumento più utilizzato dagli italiani per gestire i propri risparmi. I motivi di questo legame che unisce gli italiani al libretto postale sono molteplici: la libertà totale di prendere i soldi a proprio piacimento, senza alcun vincolo; la garanzia dello Stato italiano tramite la Cassa depositi e prestiti; la capillare diffusione degli uffici postali in tutta Italia, etc.
Al pari di ogni altro strumento finanziario, anche il libretto postale può passare agli eredi in caso di morte del titolare e di apertura della relativa successione. Come si fa la successione di un libretto postale? Occorre pagare la tassa di successione per il libretto postale? Come vedremo, in caso di morte del titolare, gli eredi potranno subentrare nella titolarità del libretto postale presentando una serie di documenti alle Poste Italiane.
Che cos’è il libretto postale?
Il libretto postale è, dal punto di vista tecnico, un conto deposito che ciascun risparmiatore italiano può aprire presso le Poste Italiane. Il libretto postale è, dunque, uno strumento finanziario che consente al risparmiatore di accantonare delle somme di denaro risparmiate e di vedersi riconosciuto un determinato tasso di interesse da parte delle Poste Italiane.
Il libretto postale è, come dicevamo, uno strumento finanziario al quale gli italiani sono particolarmente affezionati per una molteplicità di motivi.
Innanzitutto, i libretti postali sono garantiti dallo Stato tramite la Cassa depositi e prestiti. Inoltre, il libretto postale, salvo casi particolari, non prevede l’obbligo di vincolare il denaro per un determinato periodo di tempo e garantisce dunque al risparmiatore la piena libertà di ritirare i soldi all’occorrenza.
Non ultimo, gli uffici delle Poste Italiane si trovano anche nella più remota frazione del territorio nazionale, anche laddove spesso non c’è nessuna banca, ed è dunque, agevole trovare sempre uno sportello postale aperto per operare sul proprio libretto postale.
Libretto postale: la morte dell’intestatario
In caso di morte del soggetto titolare del libretto postale bisogna distinguere due diverse fattispecie.
Se il libretto postale è intestato solo al defunto si dovranno seguire le ordinarie regole della successione ereditaria e, quindi, la titolarità del libretto postale passerà agli eredi.
Se, al contrario, il libretto postale è cointestato, vale a dire è intestato a una pluralità di persone, la morte di uno dei cointestatari determina l’estinzione del libretto stesso.
Il decesso di uno degli intestatari del libretto deve essere comunicato in forma scritta a Poste Italiane da parte degli altri cointestatari.
In questo caso, il regolamento relativo alla sottoscrizione dei libretti postali prevede che, in caso di morte dell’intestatario o di uno dei cointestatari, per il periodo necessario ad espletare la pratica di successione ereditaria, il libretto postale resta bloccato.
Il blocco del libretto consente alle Poste di verificare la reale legittimazione degli eredi. Inoltre, il blocco del libretto fa sì che gli altri cointestatari non possano operare sul libretto stesso. In ogni caso, in questo periodo, gli altri cointestatari possono chiedere alle Poste la liquidazione della loro quota.
Successione nel libretto postale: i documenti da presentare
Gli eredi del soggetto titolare del libretto postale, per succedere nella titolarità del libretto stesso al de cuius, devono presentare a Poste Italiane una serie di documenti, tra cui:
- estratto dell’atto di morte: si tratta del documento rilasciato dall’Anagrafe del Comune presso il quale il de cuius è morto;
- atto notorio o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà: questo atto contiene i dati del defunto e degli eredi;
- documenti di identità del soggetto richiedente;
- documento d’identità e codice fiscale di tutti gli eredi della persona deceduta;
- dichiarazione di successione recante la dichiarazione per ricevuta dell’Agenzia delle Entrate.
Successione libretto postale: l’imposta ereditaria
Oltre ai documenti che abbiamo già illustrato, coloro che intendono succedere nella titolarità di un libretto postale ad un titolare deceduto, devono presentare a Poste Italiane anche la certificazione di avvenuto pagamento dell’imposta ereditaria, detta comunemente tassa di successione.
La tassa di successione è un’imposta che si paga allo Stato e che va da un minimo del 4% fino ad un massimo dell’8% del patrimonio del defunto, sulla base del legame di parentela che lega il defunto agli eredi.
In caso di successione del libretto postale, gli eredi pagheranno la tassa di successione anche sulle somme accantonate dal de cuius all’interno del libretto postale le quali fanno parte, in ogni caso, dell’asse ereditario sul quale andrà a calcolarsi l’imposta da pagare allo Stato. L’avvenuto pagamento di questa tassa è condizione per succedere nel libretto.