Il padre deve mantenere il figlio che non lavora e non va a scuola? Richiedi una consulenza all’agenzia Investigativa IDFOX Investigazioni dal 1991 Tel.02344223

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Figli maggiorenni che non hanno voglia di fare nulla e vivono a casa della madre: quando si può smettere di versare l’assegno di mantenimento?

In un’epoca in cui sono sempre più numerosi i giovani inoccupati e che non studiano ci si chiede dove terminino i doveri di mantenimento dei genitori, specie se divorziati. Il padre deve mantenere il figlio che non lavora e non va a scuola? La Cassazione ha ormai fornito precise linee guida sull’argomento.

Proprio per fare chiarezza sull’argomento e per rispondere alle numerose domande dei lettori che ci chiedono quando termina il mantenimento dei figli maggiorenni e cosa fare per interrompere l’assegno, partiremo dalle sentenze più recenti.

Indice

* Si deve mantenere un figlio minorenne che non va a scuola e non lavora?

* Si deve mantenere un figlio maggiorenne che non studia e non lavora?

* Come comportarsi

Si deve mantenere un figlio minorenne che non va a scuola e non lavora?

L’art. 147 del Codice Civile stabilisce che il matrimonio impone ad entrambi i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare i figli, nel rispetto delle loro capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni. Questo obbligo è ulteriormente specificato dall’art. 316-bis c.c., secondo cui i genitori devono adempiere ai loro obblighi nei confronti dei figli in proporzione alle rispettive sostanze e capacità lavorative.

Pertanto, i figli minorenni devono essere sempre mantenuti, anche se non lavorano e non vogliono frequentare la scuola. È un diritto che garantisce loro la Costituzione e che non può essere limitato, neanche in caso di atteggiamento inerte o irrispettoso verso il genitore obbligato. Non appena però il ragazzo diventa maggiorenne, le cose cambiano…

Si deve mantenere un figlio maggiorenne che non studia e non lavora?

Secondo la normativa attuale e la giurisprudenza consolidata, l’obbligo di mantenimento dei figli da parte dei genitori non termina automaticamente con la maggiore età del figlio, ma continua fino a quando quest’ultimo non raggiunge l’indipendenza economica. Non è necessario che il ragazzo percepisca un reddito da un’occupazione che rispecchi pienamente le sue aspirazioni, né che ottenga un impiego a tempo indeterminato. È sufficiente che il figlio disponga di uno stipendio che gli consenta di sostentarsi autonomamente, anche se derivante da un contratto a tempo determinato o part-time. Importante è che tale contratto non sia di durata eccessivamente limitata, come potrebbe essere un impiego stagionale.

Tuttavia, l’obbligo di mantenimento non può protrarsi indefinitamente se il giovane non si attiva per rendersi autonomo. In particolare, la Corte di Cassazione ha affermato che:

«L’obbligo dei genitori di mantenere i figli non cessa automaticamente con il raggiungimento della maggiore età, ma perdura finché il figlio non abbia raggiunto l’indipendenza economica o sia stato posto nelle condizioni di provvedere a sé stesso, senza averne tratto profitto per sua colpa o scelta (sent. n. 7169/2024, n. 2344/2023)».

Ciò significa che il figlio maggiorenne, per poter ottenere il mantenimento deve alternativamente:

* studiare con profitto, per portare a termine il ciclo formativo da lui prescelto;

* oppure dimostrare di attivarsi con impegno nella ricerca di un’occupazione e di non aver raggiunto l’indipendenza economica per cause a lui non imputabili.

Se il figlio maggiorenne, pur essendo stato messo nelle condizioni di raggiungere l’autosufficienza economica, non si attiva per trovare un lavoro o rifiuta ingiustificatamente le opportunità lavorative, l’obbligo di mantenimento può cessare (Cass. sent. n. 2344/2023). Tuttavia il padre non può autonomamente interrompere il pagamento dell’assegno: deve prima presentare ricorso al tribunale affinché modifichi o revochi del tutto l’obbligo precedentemente disposto con sentenza.

Poniamo il caso di un figlio di 21 anni che non studia né lavora e non si impegna per trovare un’occupazione. Secondo la giurisprudenza, il padre potrebbe non essere più obbligato a mantenerlo se dimostra che il ragazzo, pur essendo in grado di lavorare, non si attiva per rendersi economicamente indipendente.

Invece per quanto riguarda il figlio minorenne (ad esempio di 17 anni) l’obbligo di mantenimento permane, in quanto non ha ancora raggiunto la maggiore età e, pertanto, il padre è tenuto a contribuire al suo mantenimento.

Come comportarsi

Si consiglia al padre di:

* raccogliere prove che dimostrino l’inerzia del figlio maggiorenne nella ricerca di un lavoro (ad esempio, mancanza di iscrizione a corsi di formazione, rifiuto di offerte di lavoro, ecc.);

* presentare un’istanza al giudice competente per ottenere la cessazione dell’obbligo di mantenimento nei confronti del figlio maggiorenne;

* continuare a contribuire al mantenimento del figlio minorenne, in conformità agli obblighi previsti dalla legge finché non interverrà la sentenza del tribunale.

 

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La direttrice ha maturato un’esperienza pluriennale nel campo investigativo ed ha conseguito una Laurea in Giurisprudenza, con specializzazione in diritto internazionale, presso l’Università Bocconi. L’agenzia investigativa IDFOX Investigazioni è stata fondata da Max Maiellaro.

Il fondatore, con oltre 30 anni di esperienze investigative maturate nella Polizia di Stato, già diretto collaboratore del Conte Corrado AGUSTA, ex Presidente dell’omonimo Gruppo AGUSTA SpA, è stato inoltre responsabile dei servizi di sicurezza di una multinazionale, nonché presso vari gruppi operanti in svariati settori quale metalmeccanici, chimica, oreficeria, tessile, alta moda, elettronica e grande distribuzione, ha sempre risolto brillantemente ogni problematica investigativa connessa a: infedeltà aziendale, ai beni,  marchi e brevetti, concorrenza sleale e alla difesa intellettuale dei progetti, violazione del patto di non concorrenza, protezione know-how e tutela delle persone e della famiglia, nonché referente abituale di imprenditori, manager, multinazionali e studi Legali su tutto il territorio Italiano ed anche Estero.

 

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