Come contestare la firma sulla cartolina della raccomandata. Richiedi una consulenza Agenzia Investigazioni Private dal 1991 IDFOX Srl, Tel.02344223.
Come dimostrare di non aver ricevuto la raccomandata e che la firma non è la propria?
Il postino, al momento della consegna, fa firmare al destinatario (o a una persona abilitata al ritiro) l’avviso di ricevimento, che viene poi restituito al mittente. La firma sulla cartolina, insieme al timbro postale, certifica l’avvenuta consegna della raccomandata e fa piena prova. Ciò significa che al mittente basta tale documento per fornire la prova legale dell’invio e della ricezione della lettera.
Che valore ha la firma sulla raccomandata?
Il postino è considerato un pubblico ufficiale e, come tale, ha il potere di certificare che il soggetto che appone la firma sulla cartolina della raccomandata è davvero legittimato a ricevere la corrispondenza (il destinatario o uno stabile convivente). La sua attestazione fa piena prova.
Ma questo non vuol dire che non possa essere contestata.
In particolare il destinatario può eccepire:
* che la firma non è sua;
* che la raccomandata non è mai arrivata;
* che è stata consegnata a una persona non autorizzata a riceverla (ad esempio, un minore di 14 anni).
Come contestare che la firma sulla raccomandata non è mia?
Per contestare la firma apposta sulla cartolina di una raccomandata, è necessario seguire una procedura specifica – e piuttosto gravosa – prevista dalla legge, chiamata “querela di falso“. Si tratta di un procedimento civile che richiede l’avvio di un apposito giudizio. Non basta quindi una generica contestazione.
La giurisprudenza ha chiarito che l’avviso di ricevimento della raccomandata, quando è sottoscritto dall’agente postale, ha natura di atto pubblico e fa fede fino a querela di falso per le attestazioni che riguardano le attività svolte dall’agente postale e i fatti avvenuti in sua presenza: pertanto, la querela di falso è l’unico strumento processuale idoneo a contestare l’efficacia probatoria dell’avviso di ricevimento.
Solo attraverso la querela di falso si può mettere in discussione la veridicità delle attestazioni contenute nell’avviso, come l’avvenuta consegna del plico al destinatario o a persona abilitata a riceverlo.
Procedura da seguire per contestare la firma sulla raccomandata
La parte che intende contestare la firma deve proporre querela di falso con un apposito giudizio tramite avvocato. Nel proprio atto dovrà indicare specificamente quali sono le falsità che intende far valere.
Non è sufficiente disconoscere la firma; è necessario dedurre e comprovare che la firma non proviene nemmeno da alcuno degli altri soggetti legittimati a ricevere l’atto (ad esempio, un familiare convivente o un addetto alla casa). Tale è l’orientamento della giurisprudenza (v. Trib. Napoli, sent. n. 9533/2023; Trib. Velletri, sent. n. 865/2018).
Il giudice, innanzitutto, verifica l’ammissibilità della querela di falso, valutando se la contestazione riguarda effettivamente un elemento fidefacente dell’atto pubblico. Se la querela è ammissibile, egli autorizza la presentazione della querela e dispone l’istruzione della causa di falso.
Nel giudizio di falso, la parte che ha proposto la querela deve fornire la prova della falsità dell’atto. A tal fine, può essere disposta una consulenza tecnica d’ufficio (CTU) grafologica per accertare l’autenticità della firma contestata.
Se il giudice accerta la falsità della firma, dichiara l’atto falso e privo di efficacia probatoria. In caso contrario, rigetta la querela di falso e condanna il proponente alle spese.
Limiti della querela di falso
È importante sottolineare che la querela di falso non può essere utilizzata per contestare la veridicità delle dichiarazioni rese all’agente postale da parte del ricevente, in quanto tali dichiarazioni non formano oggetto di attestazione da parte del pubblico ufficiale (Trib. Rieti, sent. n. 352/2022; Trib. Reggio Emilia, sent. n. 1275/2019).
Inoltre, la querela di falso è inammissibile se si limita a obiettare l’illeggibilità della firma sull’avviso di ricevimento, senza dedurre ulteriori elementi (Trib. Roma, sent. n. 10129/2017, n. 9952/2016). Per maggiori informazioni leggi l’articolo “Notifica con firma illeggibile: è valida?“.
Cosa succede se non contesto la firma?
Se non contesti la firma, la notifica della raccomandata si considera valida, anche se non l’hai ricevuta. Questo significa che potresti subire le conseguenze del mancato adempimento agli obblighi contenuti nella raccomandata (ad esempio, il pagamento di una multa o la decadenza da un diritto).
Quanto tempo ho per contestare la firma?
Non esiste un termine preciso per proporre la querela di falso. Tuttavia, è consigliabile agire tempestivamente per evitare che la prova si deteriori o che i testimoni dimentichino i fatti.
Chi paga le spese del procedimento?
Se il giudice accerta la falsità della firma, le spese del procedimento saranno a carico di chi ha insistito nel voler utilizzare la raccomandata. Nel caso, invece, di rigetto della querela, chi l’aveva proposta sarà condannato a sostenere le spese legali e processuali.