Investigatore privato per seguire il dipendente:si può ? SI, e’ legale!!! Investigazioni aziendali, Il datore di lavoro può ricorrere alle agenzie investigative per di individuare comportamenti illeciti del dipendente. Sono ammessi i controlli difensivi e quindi finalizzati alla tutela del patrimonio e dell’immagine aziendale e diretti all’accertamento di comportamenti illeciti.

Investigatore privato per seguire il dipendente:si può ? SI, e’ legale!!!

Investigazioni aziendali, Il datore di lavoro può ricorrere alle agenzie investigative per di individuare comportamenti illeciti del dipendente.

Sono ammessi i controlli difensivi e quindi finalizzati alla tutela del patrimonio e dell’immagine aziendale e diretti all’accertamento di comportamenti illeciti.

Nello specifico, il potere del datore di lavoro di ricorrere all’investigatore privato può essere esercitato in due casi:

  1.  in presenza di evidenti prove di illeciti commessi dal dipendente.
  2.  Di fronte ad un semplice sospetto che l’illecito del dipendente sia stato o stia per essere commesso (Cass. N. 21621/2018).

 

I casi più comuni in cui il datore di lavoro è ricorso ad un investigatore esterno sono:

– lo svolgimento di attività extra-lavorativa personalmente o per conto di terzi in violazione del divieto di concorrenza;

-lo svolgimento di altra attività lavorativa durante l’assenza per malattia o infortunio;

– l’uso improprio dei permessi ex L. 104/1992;

– la falsa attestazione della presenza in servizio (quando il lavoratore, durante l’orario di lavoro si trova al di fuori della sede, intento nello svolgimento di attività extra-lavorative);

– il furto di beni aziendali (quando preleva volutamente oggetti di proprietà dell’azienda).

Nel caso di ricorso ad agenzia investigativa e successivo procedimento disciplinare, il lavoratore avrà pieno diritto di accedere al fascicolo informativo messo a disposizione dall’agenzia

Si può ricorrere a investigatori esterni per sorvegliare i propri dipendenti? E in caso positivo, in che modo? Queste sono domande cruciali nel mondo del lavoro, in particolare per le grandi aziende che talvolta sentono la necessità di tenere sotto controllo l’operato dei propri dipendenti per evitare che questi compiano, al di fuori dell’orario lavorativo, condotte infedeli (si pensi ad una falsa malattia, ad una attività di lavoro parallela e in concorrenza con il datore, ecc.). Andiamo a vedere cosa ha detto di recente la Cassazione sul controllo del dipendente tramite investigatore. Ma procediamo con ordine.

* Quando è possibile controllare i dipendenti

* Come funziona il controllo degli investigatori privati

* Quando è possibile controllare un dipendente

* Cosa dice la Cassazione riguardo l’uso di investigatori esterni?

Quando è possibile controllare i dipendenti

L’impiego di investigatori privati è giustificato quando sorgono sospetti riguardo al comportamento di un dipendente all’esterno dell’azienda. Secondo la giurisprudenza, il datore di lavoro ha il diritto di supervisionare direttamente le attività dei suoi dipendenti. Tuttavia:

* se il controllo avviene in azienda (quindi durante l’orario di lavoro), esso può essere effettuato solo con personale interno di vigilanza (art. 3 dello Statuto dei lavoratori). Il datore di lavoro è obbligato a comunicare ai lavoratori interessati i nominativi e le mansioni specifiche del personale specificamente addetto alla vigilanza sull’attività lavorativa e sul comportamento del lavoratore di cui si avvale. Il mancato rispetto dell’obbligo determina l’inutilizzabilità delle segnalazioni ai fini dell’applicazione di sanzioni disciplinari;

* se il controllo avviene fuori dall’azienda (quindi al termine dello svolgimento delle mansioni), esso può essere effettuato da soggetti esterni all’azienda stessa: si tratta cioè di agenzie investigative private. Anche in questo caso, il dipendente ha diritto a conoscere i nomi dei detective che lo hanno pedinato.

Come funziona il controllo degli investigatori privati

Il controllo degli investigatori privati può anche essere occulto. Diversamente risulterebbe del tutto inutile.

Non si tratta quindi di un controllo su un mero inadempimento della prestazione lavorativa, ma su condotte che incidono sul patrimonio aziendale quale l’immagine (si pensi a un lavoratore che discredita il datore) o l’organizzazione (si pensi a un lavoratore che si dà malato pur non essendolo).

 

Le agenzie investigative possono essere impiegate non solo quando si sospetta o si ha la certezza di attività illecite già commesse, ma anche in presenza di sospetti o ipotesi di comportamenti illeciti in corso.

Secondo le “Regole deontologiche relative ai trattamenti di dati personali effettuati per svolgere investigazioni difensive o per fare valere o difendere un diritto in sede giudiziaria pubblicate” (pubblicate dal Garante privacy: “L’investigatore privato deve eseguire personalmente l’incarico ricevuto e può avvalersi solo di altri investigatori privati indicati nominativamente all’atto del conferimento dell’incarico, oppure successivamente in calce a esso qualora tale possibilità sia stata prevista nell’atto di incarico”. Il mancato rispetto di tale regola rende inutilizzabili le indagini eseguite dall’agente stesso.

I codice deontologici degli investigatori privati sono contenuti nel d.lgs. n 196/2003.

Quando è possibile controllare un dipendente

Di seguito sono riportati alcuni esempi di situazioni in cui l’uso di investigatori privati è stato ritenuto legittimo:

* addetti alle casse in supermercati e negozi: gli investigatori possono agire come clienti normali per verificare possibili casi di appropriazione indebita di denaro;

* casellante in autostrada: i detective privati possono eseguire passaggi al casello per accertare che il casellante stia fornendo il resto corretto, evitando di trattenere illegittimamente denaro;

* direttore di supermercato: gli investigatori possono agire come clienti per scoprire comportamenti come il recupero di scontrini usati o la sottrazione di merci dagli scaffali;

* funzionario di un istituto di credito, incaricato di attività promozionale esterna: gli investigatori possono osservare le attività svolte al di fuori dell’azienda per verificare se si stia svolgendo un’altra attività durante l’orario di lavoro;

* lavoratore in malattia: gli investigatori possono monitorare il comportamento quotidiano del lavoratore durante la malattia, quando sussistono sospetti di falsa malattia o inadeguatezza a svolgere il lavoro;

* dipendente di un’impresa assicurativa: gli investigatori possono pedinare un lavoratore per un periodo limitato al fine di accertare la sua presenza o assenza dal lavoro.

In tutti questi casi, è importante notare che l’uso degli investigatori privati deve essere in linea con le leggi e le normative vigenti e deve essere finalizzato a proteggere gli interessi legittimi dell’azienda.

Cosa dice la Cassazione riguardo l’uso di investigatori esterni?

Il caso preso in esame dalla Cassazione sentenza n. 28378/2023, ruota intorno a un dipendente di Telecom Italia e alle modalità con cui la società ha monitorato le sue attività lavorative. La Telco, sospettando che il dipendente avesse un secondo lavoro e gonfiasse il numero di ore lavorate, ha commissionato un pedinamento. Ma qui sorge il problema: gli investigatori utilizzati non erano direttamente legati alla società incaricata da Telecom, bensì a una terza società, “Tom Ponzi”. La Cassazione, con la sentenza n. 28378, ha bocciato questo tipo di “sub appalto”, poiché viola il diritto alla privacy del dipendente e le norme deontologiche previste.

La Cassazione sottolinea che se i dati vengono raccolti in modo non rispettoso delle regole, questi non possono essere utilizzati né come prova in un procedimento disciplinare né in sede giudiziaria. L’obiettivo delle normative è scoraggiare l’acquisizione “abusiva” di dati personali. Se tali dati vengono utilizzati, l’intero procedimento disciplinare potrebbe essere invalidato.

In sintesi, la Cassazione ha ribadito che:

* i codici deontologici hanno forza normativa e possono essere applicati d’ufficio dal giudice;

* se violati, i dati raccolti sono inutilizzabili;

* tale inutilizzabilità è “assoluta” e vale sia in sede processuale che extraprocessuale;

* se i dati sono raccolti in violazione delle norme, né il datore di lavoro né il giudice possono utilizzarli come base per decisioni o prove.

News & approfondimenti

 

Investigazioni, sì della Cassazione al controllo dei lavoratori in malattia

 

Secondo i giudici della Corte Suprema le aziende possono incaricare un investigatore privato per verificare se il dipendente è a casa in malattia

L’imprenditore che sospetta della correttezza di un proprio dipendente può farlo sorvegliare da un detective per verificare se si trova effettivamente a casa in malattia oppure no. Con la sentenza n. 11697/2020 la Cassazione ha di fatto confermato la legittimità dei controlli sui dipendenti, purché avvengano in luogo pubblico e non riguardino l’attività vera e propria del lavoratore.

Nel caso specifico, un uomo aveva subito un incidente in scooter ed era a casa in malattia per un paio di giorni. Tuttavia, secondo l’indagine del detective ingaggiato dall’azienda, l’uomo era stato sorpreso in giro in bicicletta e a passeggio con i figli. Per questo motivo è stato licenziato in tronco dal titolare, nonostante i tentativi di ricorso. Casi analoghi si sono susseguiti spesso negli ultimi anni. Svariati sono gli episodi in cui i giudici si sono espressi a favore delle aziende che hanno subito illeciti da parte dei propri dipendenti. Quest’ultimi invece di essere a riposo venivano sorpresi a fare sport, shopping o magari a svolgere un secondo lavoro.

In alcuni casi il medico che ha fornito il certificato di malattia è stato raggirato dal lavoratore. Nell’ordinanza n. 44578/2019 della Cassazione un uomo è stato condannato per truffa e falso ideologico per essersi fatto prescrivere un certificato inducendo in errore il medico. Anche in questo caso l’azienda si era rivolta ad un investigatore privato per controllare il dipendente.

La sfera dei controlli si estende non solo alla falsa malattia, ma anche a due altre grandi piaghe del nostro Paese: assenteismo e abuso della legge 104. Se da un lato l’assenteismo riguarda soprattutto la Pubblica Amministrazione, l’abuso della legge 104 colpisce indistintamente settore pubblico e privato, con un’escalation di casi in cui il lavoratore viene scoperto a farsi gli affari suoi invece di provvedere al parente malato. L’unico controllo illegittimo riguarda invece la sorveglianza dell’attività vera e propria del lavoratore. Infatti, secondo l’art. 3 dello Statuto dei Lavoratori, questa spetta unicamente al datore di lavoro o a i suoi diretti collaboratori.

 

Quando l’investigatore privato può controllare un lavoratore

 

L’investigatore privato può svolgere attività d’indagine nei confronti di un dipendente fuori dall’ambiente lavorativo e in luogo pubblico

Molti e di diversa natura sono i reati imputabili ad un lavoratore e comprendono, solo per citarne alcuni, l’abuso dei permessi della legge 104, l’assenteismo, la falsa malattia, ma anche l’infedeltà aziendale e la concorrenza sleale. Tali reati possono portare a gravi sanzioni a carico del lavoratore, compreso anche il licenziamento. Per verificare eventuali illeciti da parte di un dipendente, molte aziende si affidano agli investigatori privati, in grado di arrivare ad una risposta in tempi rapidi. Secondo la legge, il datore di lavoro può assumere un investigatore privato per controllare un dipendente. Tuttavia, l’attività investigativa per essere considerata legittima non può violare i limiti imposti dalla privacy.

 

                        Chi Siamo

 

Premesso che non intendiamo emulare i personaggi famosi inventati da serie tv ecc, ma siamo reali e concreti, lavoriamo con passione e da oltre 30 anni di attività il clienti di apprezzano per i risultati ottenuti, per la riservatezza e per i costi contenuti.

 

Oggi, l’agenzia IDFOX è correntemente diretta dalla Dottoressa Margherita Maiellaro.

La direttrice ha maturato un’esperienza pluriennale nel campo investigativo ed ha conseguito una Laurea in Giurisprudenza, con specializzazione in diritto internazionale, presso l’Università Bocconi. L’agenzia investigativa IDFOX Investigazioni è stata fondata da Max Maiellaro.      

Il fondatore, con oltre 30 anni di esperienze investigative maturate nella Polizia di Stato, già diretto collaboratore del Conte Corrado AGUSTA, ex Presidente dell’omonimo Gruppo AGUSTA SpA, è stato inoltre responsabile dei servizi di sicurezza di una multinazionale, nonché presso vari gruppi operanti in svariati settori quale metalmeccanici, chimica, oreficeria, tessile, alta moda, elettronica e grande distribuzione, ha sempre risolto brillantemente ogni problematica investigativa connessa a: infedeltà aziendale, ai beni,  marchi e brevetti, concorrenza sleale e alla difesa intellettuale dei progetti, violazione del patto di non concorrenza, protezione know-how e tutela delle persone e della famiglia, nonché referente abituale di imprenditori, manager, multinazionali e studi Legali su tutto il territorio Italiano ed anche Estero.

 

Il team dell’idfox ®   e’ collegata on line  con un network  di oltre 170 agenzia investigative nel  mondo ed ‘ e’ collegata on line con oltre 400 corrispondenti in vari paesi ; tutti altamente specializzati  con competenza tecnica nei metodi e nelle procedure, con servizi  ottimizzati e gestiti attraverso consulenze  mediante possibili soluzioni personalizzate in house del cliente;  garantiamo un servizio altamente qualificato e personalizzato;  con uno staff di collaboratori/e tutti laureati   con la conoscenza di 5 lingue parlate e scritto  ( italiano – inglese- spagnolo , francese e arabo)  .

Il team dell’agenzia IDFOX è formato da ex appartenenti alle Forze di Polizia, i quali si avvalgono di mezzi e tecniche sempre all’avanguardia e al passo con le nuove tecnologie, vantando conoscenze approfondite e certificate nel campo dell’intelligence. L’agenzia investigativa IDFOX fornisce documentazioni valide per uso legale, tra le quali: perizie e relazioni tecniche; servizi di osservazione documentati con foto e video.

 

 

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Investigatore privato, Costi, Prezzi, Tariffe. La tariffa oraria degli investigatori privati e’ di circa 40 € all’ora per agente operativo. I detective privati generalmente propongono tariffe giornaliere tra 500 e 1.000 euro al giorno.  I costi orari e giornalieri degli investigatori privati a livello di tariffe , per un servizio efficace non si può scendere al di sotto di un minimo di 500 euro .
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