Posso filmare in casa con un genitore disabile
Telecamera in casa per controllare il genitore disabile: è lecita se c’è la badante e il coniuge?
Convivi con un genitore anziano e fragile che ha bisogno di assistenza continua. Così, quando non ci sei, lasci con lui una badante. Tuttavia, in casa, hai anche un impianto di videosorveglianza che normalmente usi contro i ladri ma che, proprio in tua assenza, ti serve pure per sapere se tuo padre sta bene o ha bisogno di aiuto. A questo punto ti chiedi: posso filmare in casa con un genitore disabile? E se nelle riprese dovessero comparire anche la badante e il tuo coniuge, commetteresti reato? Saresti tenuto a informarli? Cosa dice la legge?
Come probabilmente saprai, il legislatore ti vieta di riprendere, in tua assenza, persone che non sanno di essere controllate. Diversamente commetteresti il reato di interferenze illecite nella vita privata, punito dall’articolo 615-bis del Codice penale con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Né varrebbe a giustificarti la circostanza che non avevi il proposito di controllare gli altri, ma solo di garantire la sicurezza di una persona disabile.
Cosa puoi fare per tutelare sia te che il soggetto anziano e fragile? Ci sono delle precauzioni che devi prendere in seria considerazione se non vuoi rischiare di essere querelato.
Innanzitutto, è bene che tu sappia che al lavoro domestico non si applica l’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori che vieta l’uso di impianti audiovisivi per finalità di controllo se non dietro l’autorizzazione dei sindacati o, in mancanza di questi, dell’Ispettorato del Lavoro. La Corte Costituzionale, nel 1987 (sent. n. 585/1987) ha infatti sottolineato che il lavoro domestico si differenzia da quello in azienda e pertanto non riceve la medesima regolamentazione (tanto è vero – lo ricordiamo – che il licenziamento può avvenire senza obbligo di motivazione e lo stipendio può anche essere pagato in contanti).
Questo però non significa che tu possa installare la telecamera per controllare la badante quando e come vuoi. Devi comunque rispettare le norme sulla privacy. Ecco allora come comportarti per restare nella piena legalità.
Innanzitutto, devi avvisare tutti i presenti in casa che le telecamere funzionano in tua assenza. Pertanto, devi chiedere loro l’autorizzazione a essere ripresi. E, chiaramente, non potrai poi divulgare le immagini a terzi.
Il consenso quindi ti dovrà essere rilasciato dalla badante, dalla colf e dal tuo coniuge che sono nella tua dimora quando l’impianto è in funzione. E non solo. Anche il tuo stesso genitore deve essere consapevole delle riprese e autorizzarle, per quanto sia il soggetto da tutelare, sempre però che sia capace di intendere e volere.
Tuttavia ci sono due eccezioni a tale regola, previste entrambe non già dalla legge ma dalla giurisprudenza.
La prima ti consente di lasciare accese le telecamere all’insaputa dei presenti (e quindi anche senza il loro consenso) se tu sei in casa. Potresti quindi riprendere tuo marito o tua moglie, a patto che tu non sia altrove (ad esempio in un’altra stanza). E lo stesso dicasi per la lavoratrice domestica. Insomma, le riprese segrete sono vietate solo se colui che le effettua non è fisicamente presente nel luogo ove sono installate le telecamere.
La seconda eccezione si verifica in sede dei cosiddetti controlli difensivi, quando cioè devi tutelarti da un reato di cui hai già fondati sospetti. Se ad esempio dovessi temere che la badante ruba in casa o maltratta il tuo genitore, potresti procurarti le prove di ciò lasciando accese le telecamere e utilizzando poi i filmati contro di lei.
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